Eccovi una utile informazione per voi ammirate dalla foto la sismicità che cè in italia :P e sopratutto in sicilia :O
---
----------
Il terremoto: Cos'è, dove e come avviene
E' un evento naturale ed imprevedibile. Causato, per la maggior parte dei casi, dallo scontro, in alcune zone del pianeta, di blocchi della crosta terrestre, chiamate placche tettoniche. Le zolle, nel loro lentissimo movimento l'una contro l'altra, provocano un enorme frizione, con accumulo di energia elastica delle rocce. Quando l'energia accumulata supera il punto critico di resistenza delle rocce, avviene una repentina e massiccia frattura che produce una serie di onde elastiche, dette onde sismiche, le quali si propagano in superficie e vengono avvertite.
Il fenomeno che sta alla base della maggior parte dei terremoti è chiamato rimbalzo elastico. A pressioni non elevate le masse rocciose, se sottoposte a sforzi, hanno un comportamento "fragile": la roccia si deforma in modo elastico fino ad un valore A dello sforzo accumulando energia. Al di sopra di tale valore la relazione non è più lineare. Quando lo sforzo raggiunge un determinato valore C (punto di rottura) la roccia si rompe, liberando tutta l’energia accumulata fino a quel momento.
Pertanto se una porzione di roccia inizia a deformarsi, essa offrirà una certa resistenza (che cambia a seconda del tipo di roccia), ma quando le forze che tengono insieme la roccia vengono superate da quelle che tendono a deformarla allora questa si spezza a partire dal punto più debole dove si crea una faglia. Si ha un brusco spostamento (sia in senso orizzontale che in senso verticale) delle due parti che rilasciano l’energia che avevano accumulato durante la deformazione. Le due parti quindi ritornano in pochissimo tempo ritornano alla loro posizione di equilibrio, cioè in uno stato indeformato.
Se invece in una massa rocciosa esiste già una faglia e le rocce vengono sottoposte a nuove sollecitazioni, è l'attrito tra le due parti rocciose ad opporsi al movimento e a fare accumulare tensione nelle rocce.
Quando la tensione che si è accumulata supera la resistenza dell'attrito, le due parti riescono a muoversi una rispetto all'altra fino a raggiungere una nuova posizione di equilibrio.In seguito, le tensioni fra i due blocchi crostali potranno riprendere ad accumularsi e prima o poi si verificherà un nuovo brusco spostamento delle parti e quindi un nuovo evento sismico. Il fenomeno può essere paragonato a ciò che succede quando si tende un elastico: a un certo punto si giunge al limite oltre il quale l'elastico si rompe liberando l'energia che aveva accumulato durante la tensione.
Il punto, interno alla crosta terrestre dove si origina la frattura e l'evento sismico si chiama Ipocentro. La sua proiezione superficiale è detta epicentro, che coincide con il luogo di massima avvertibilità e, talvolta, di effetti, dell'evento. L'intensità del terremoto è tanto più elevata quanto maggiore è la frattura che avviene nelle rocce interessate. Gli effetti su persone o cose sono costituiti da una serie di elementi quali, la relativa profondità ipocentrale (la profondita' e gli effetti di direttivita' lungo la faglia ed il contenuto in frequenza delle onde sismiche influenzano il risentimento in superficie) e, soprattutto, la resistenza delle costruzioni umane alle sollecitazioni delle onde sismiche.
La distribuzione dei terremoti sul nostro globo non è casuale, essi avvengono nelle aree dove maggiore è la concentrazione degli sforzi tettonici.
Le zone di attività sismica sono per lo più concentrate sulle lineee di contatto delle placche tettoniche, là dove è minore l'equilibrio delle stesse. Le fratture superficiali (nell'ordine di 5/15 km di profondità) della crosta terrestre sono chiamate faglie in corrispondenza delle quali si verifica un movimento relativo dei due blocchi di roccia lungo la superficie di separazione, detta piano di faglia. E' in prossimità di tali fratture, quindi, che si originano i terremoti. E' per questo che il terremoto, pur essendo un fenomeno assolutamente imprevedibile ed improvviso, di solito avviene con una certa ripetitività e frequenza nelle medesime zone, quelle appunto sopra citate.
Ha una durata che difficilmente supera il minuto. L'evento principale qualche volta è preceduto da qualche scossa di "avvertimento", ma, soprattutto, è seguito da una serie di "repliche" minori, che sono causate dal naturale assestamento del terreno.
L'evento sismico viene misurato in base a due distinti criteri: 1) la magnitudo o scala Richter 2) l'intensità o scala Mercalli MCS. Con la prima si stima il valore dell'energia liberata dal sisma (da 1 a 9 gradi); con la seconda vengono stimati il grado di percezione sulle persone e gli effetti prodotti dalla scossa sulle cose tenendo conto del grado di vulnerabilità degli edifici e delle opere umane (da 1 a 12) . E' quindi difficile ed empirico accumunare le due scale, proprio perchè anche un sisma di medio-piccola potenza potrebbe provocare seri danni agli edifici e/o alle persone a seconda del grado di vulnerabilità degli stessi.
Fonte; eduseis
---
----------
Il terremoto: Cos'è, dove e come avviene
E' un evento naturale ed imprevedibile. Causato, per la maggior parte dei casi, dallo scontro, in alcune zone del pianeta, di blocchi della crosta terrestre, chiamate placche tettoniche. Le zolle, nel loro lentissimo movimento l'una contro l'altra, provocano un enorme frizione, con accumulo di energia elastica delle rocce. Quando l'energia accumulata supera il punto critico di resistenza delle rocce, avviene una repentina e massiccia frattura che produce una serie di onde elastiche, dette onde sismiche, le quali si propagano in superficie e vengono avvertite.
Il fenomeno che sta alla base della maggior parte dei terremoti è chiamato rimbalzo elastico. A pressioni non elevate le masse rocciose, se sottoposte a sforzi, hanno un comportamento "fragile": la roccia si deforma in modo elastico fino ad un valore A dello sforzo accumulando energia. Al di sopra di tale valore la relazione non è più lineare. Quando lo sforzo raggiunge un determinato valore C (punto di rottura) la roccia si rompe, liberando tutta l’energia accumulata fino a quel momento.
Pertanto se una porzione di roccia inizia a deformarsi, essa offrirà una certa resistenza (che cambia a seconda del tipo di roccia), ma quando le forze che tengono insieme la roccia vengono superate da quelle che tendono a deformarla allora questa si spezza a partire dal punto più debole dove si crea una faglia. Si ha un brusco spostamento (sia in senso orizzontale che in senso verticale) delle due parti che rilasciano l’energia che avevano accumulato durante la deformazione. Le due parti quindi ritornano in pochissimo tempo ritornano alla loro posizione di equilibrio, cioè in uno stato indeformato.
Se invece in una massa rocciosa esiste già una faglia e le rocce vengono sottoposte a nuove sollecitazioni, è l'attrito tra le due parti rocciose ad opporsi al movimento e a fare accumulare tensione nelle rocce.
Quando la tensione che si è accumulata supera la resistenza dell'attrito, le due parti riescono a muoversi una rispetto all'altra fino a raggiungere una nuova posizione di equilibrio.In seguito, le tensioni fra i due blocchi crostali potranno riprendere ad accumularsi e prima o poi si verificherà un nuovo brusco spostamento delle parti e quindi un nuovo evento sismico. Il fenomeno può essere paragonato a ciò che succede quando si tende un elastico: a un certo punto si giunge al limite oltre il quale l'elastico si rompe liberando l'energia che aveva accumulato durante la tensione.
Il punto, interno alla crosta terrestre dove si origina la frattura e l'evento sismico si chiama Ipocentro. La sua proiezione superficiale è detta epicentro, che coincide con il luogo di massima avvertibilità e, talvolta, di effetti, dell'evento. L'intensità del terremoto è tanto più elevata quanto maggiore è la frattura che avviene nelle rocce interessate. Gli effetti su persone o cose sono costituiti da una serie di elementi quali, la relativa profondità ipocentrale (la profondita' e gli effetti di direttivita' lungo la faglia ed il contenuto in frequenza delle onde sismiche influenzano il risentimento in superficie) e, soprattutto, la resistenza delle costruzioni umane alle sollecitazioni delle onde sismiche.
La distribuzione dei terremoti sul nostro globo non è casuale, essi avvengono nelle aree dove maggiore è la concentrazione degli sforzi tettonici.
Le zone di attività sismica sono per lo più concentrate sulle lineee di contatto delle placche tettoniche, là dove è minore l'equilibrio delle stesse. Le fratture superficiali (nell'ordine di 5/15 km di profondità) della crosta terrestre sono chiamate faglie in corrispondenza delle quali si verifica un movimento relativo dei due blocchi di roccia lungo la superficie di separazione, detta piano di faglia. E' in prossimità di tali fratture, quindi, che si originano i terremoti. E' per questo che il terremoto, pur essendo un fenomeno assolutamente imprevedibile ed improvviso, di solito avviene con una certa ripetitività e frequenza nelle medesime zone, quelle appunto sopra citate.
Ha una durata che difficilmente supera il minuto. L'evento principale qualche volta è preceduto da qualche scossa di "avvertimento", ma, soprattutto, è seguito da una serie di "repliche" minori, che sono causate dal naturale assestamento del terreno.
L'evento sismico viene misurato in base a due distinti criteri: 1) la magnitudo o scala Richter 2) l'intensità o scala Mercalli MCS. Con la prima si stima il valore dell'energia liberata dal sisma (da 1 a 9 gradi); con la seconda vengono stimati il grado di percezione sulle persone e gli effetti prodotti dalla scossa sulle cose tenendo conto del grado di vulnerabilità degli edifici e delle opere umane (da 1 a 12) . E' quindi difficile ed empirico accumunare le due scale, proprio perchè anche un sisma di medio-piccola potenza potrebbe provocare seri danni agli edifici e/o alle persone a seconda del grado di vulnerabilità degli stessi.
Fonte; eduseis