Magnitudo 4.2, un centinaio di sfollati
L'epicentro del sisma in Val Tiberina. Alcuni crolli e due contusi in una frazione di Marsciano
MILANO - Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata alle ore 14.11 al confine tra Umbria e Toscana, ad una profondità di 9,2 km, nella valle del Tevere. L’epicentro, secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato localizzato tra Marsciano e Deruta, comuni della Val Tiberina. Il sisma è stato nettamente avvertito dalla popolazione nelle province di Perugia e Terni e nel capoluogo umbro molta gente in preda al panico si è riversata in strada. Numerose le chiamate dei cittadini ai vigili del fuoco. Tra Marsciano, Corciano e Veruta - dove si sono verificati alcuni crolli - ci sono un centinaio di sfollati. Tre i centri di accoglienza allestiti per le frazioni di Spina, Castiglione della Valle, San Biagio della Valle e monte Petriolo. La situazione più grave si registra nella frazione di Spina dove l'intero borgo medioevale è stato evacuato. Sono a lavoro i vigili del fuoco e Protezione civile per mettere in sicurezza le sculture. Il tetto della chiesa parrocchiale è caduto all’interno della struttura, forti danni anche alla rocca e alle abitazioni del borgo. Si registrano due feriti lievi.
PAURA - Proprio a Spina si è recato l'assessore regionale alla protezione civile, Vincenzo Riommi, che ha raggiunto la piccola frazione poco dopo le 15,30. «Stiamo procedendo con tutte le varie strutture a portare avanti le verifiche del caso - ha spiegato l'assessore - : la gente del posto comunque è molto spaventata, perché Spina è abbastanza vicino all'epicentro e, come la vicina San Biagio della Valle, ha sentito più di altri gli effetti della scossa. Certo gli abitanti, 600 circa, avranno qualche riluttanza stanotte a dormire in casa. Vedremo, quindi, nelle prossime ore quali decisioni prendere, tenendo conto che sinora non si parla comunque di edifici da sgomberare».
DETENUTI IN CORTILE - A Perugia, in seguito alla scossa di terremoto, i circa 500 detenuti del carcere di Capanne sono stati tutti fatti uscire dalle celle e trasferiti nei cortili interni per il tempo necessario alle verifiche sulla struttura. Terminati i controlli, che hanno dato esito negativo, tutti sono stati ricondotti all'interno. Alcuni dei detenuti hanno applaudito il personale della polizia penitenziaria per la rapidità con la quale sono state svolte le operazioni. La scossa è stata avvertita in maniera particolarmente forte nel carcere di Capanne, inaugurato nel luglio del 2005. I reclusi, tra cui anche Amanda Knox, sono stati fatti subito uscire dalle celle e condotti sotto sorveglianza nei cortili di passeggio. Nelle operazioni sono stati impegnati tutti gli agenti della penitenziaria (compresi quelli che erano al lavoro negli uffici) coordinati dalla direttrice della struttura, Bernardina Di Mario, e dal comandante facente funzioni del corpo, Raffaele Argirò. Sono state quindi avviate le verifiche alle quali hanno partecipato anche i vigili del fuoco di Perugia. I controlli hanno evidenziato che gli edifici non hanno subito danni e quindi i detenuti sono stati fatti tornare nelle celle.
FAGLIA NUOVA - La zona dell’epicentro non si era mai mossa: si tratta di una faglia nuova e indipendente rispetto a quella del sisma del 1997. Quello tra Umbria e Toscana, ha spiegato Giulio Selvaggi, direttore del Centro Nazionale Terremoti dalla sala sismica di Monte Porzio Catone, è stato «un evento sismico abbastanza superficiale, avvenuto a 8-10 chilometri di profondità e quindi la popolazione lo ha avvertito molto bene, nella zona di Perugia, verso Deruta». «Non si hanno ancora notizia di danni a persone e a cose - ha aggiunto Selvaggi - ma vigili del fuoco e Protezione Civile sono al lavoro».
LORENZETTI - «Eravamo in Consiglio regionale quando abbiamo percepito la scossa» ha riferito all'Agi la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti immediatamente dopo la scossa. «L'area colpita - ha aggiunto la presidente della Regione - è molto vulnerabile dal punto di vista sismico, abbiamo già attivato la Protezione Civile, che è già in viaggio, per capire se ci sono danni a persone o cose».
Corriere
L'epicentro del sisma in Val Tiberina. Alcuni crolli e due contusi in una frazione di Marsciano
MILANO - Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata alle ore 14.11 al confine tra Umbria e Toscana, ad una profondità di 9,2 km, nella valle del Tevere. L’epicentro, secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato localizzato tra Marsciano e Deruta, comuni della Val Tiberina. Il sisma è stato nettamente avvertito dalla popolazione nelle province di Perugia e Terni e nel capoluogo umbro molta gente in preda al panico si è riversata in strada. Numerose le chiamate dei cittadini ai vigili del fuoco. Tra Marsciano, Corciano e Veruta - dove si sono verificati alcuni crolli - ci sono un centinaio di sfollati. Tre i centri di accoglienza allestiti per le frazioni di Spina, Castiglione della Valle, San Biagio della Valle e monte Petriolo. La situazione più grave si registra nella frazione di Spina dove l'intero borgo medioevale è stato evacuato. Sono a lavoro i vigili del fuoco e Protezione civile per mettere in sicurezza le sculture. Il tetto della chiesa parrocchiale è caduto all’interno della struttura, forti danni anche alla rocca e alle abitazioni del borgo. Si registrano due feriti lievi.
PAURA - Proprio a Spina si è recato l'assessore regionale alla protezione civile, Vincenzo Riommi, che ha raggiunto la piccola frazione poco dopo le 15,30. «Stiamo procedendo con tutte le varie strutture a portare avanti le verifiche del caso - ha spiegato l'assessore - : la gente del posto comunque è molto spaventata, perché Spina è abbastanza vicino all'epicentro e, come la vicina San Biagio della Valle, ha sentito più di altri gli effetti della scossa. Certo gli abitanti, 600 circa, avranno qualche riluttanza stanotte a dormire in casa. Vedremo, quindi, nelle prossime ore quali decisioni prendere, tenendo conto che sinora non si parla comunque di edifici da sgomberare».
DETENUTI IN CORTILE - A Perugia, in seguito alla scossa di terremoto, i circa 500 detenuti del carcere di Capanne sono stati tutti fatti uscire dalle celle e trasferiti nei cortili interni per il tempo necessario alle verifiche sulla struttura. Terminati i controlli, che hanno dato esito negativo, tutti sono stati ricondotti all'interno. Alcuni dei detenuti hanno applaudito il personale della polizia penitenziaria per la rapidità con la quale sono state svolte le operazioni. La scossa è stata avvertita in maniera particolarmente forte nel carcere di Capanne, inaugurato nel luglio del 2005. I reclusi, tra cui anche Amanda Knox, sono stati fatti subito uscire dalle celle e condotti sotto sorveglianza nei cortili di passeggio. Nelle operazioni sono stati impegnati tutti gli agenti della penitenziaria (compresi quelli che erano al lavoro negli uffici) coordinati dalla direttrice della struttura, Bernardina Di Mario, e dal comandante facente funzioni del corpo, Raffaele Argirò. Sono state quindi avviate le verifiche alle quali hanno partecipato anche i vigili del fuoco di Perugia. I controlli hanno evidenziato che gli edifici non hanno subito danni e quindi i detenuti sono stati fatti tornare nelle celle.
FAGLIA NUOVA - La zona dell’epicentro non si era mai mossa: si tratta di una faglia nuova e indipendente rispetto a quella del sisma del 1997. Quello tra Umbria e Toscana, ha spiegato Giulio Selvaggi, direttore del Centro Nazionale Terremoti dalla sala sismica di Monte Porzio Catone, è stato «un evento sismico abbastanza superficiale, avvenuto a 8-10 chilometri di profondità e quindi la popolazione lo ha avvertito molto bene, nella zona di Perugia, verso Deruta». «Non si hanno ancora notizia di danni a persone e a cose - ha aggiunto Selvaggi - ma vigili del fuoco e Protezione Civile sono al lavoro».
LORENZETTI - «Eravamo in Consiglio regionale quando abbiamo percepito la scossa» ha riferito all'Agi la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti immediatamente dopo la scossa. «L'area colpita - ha aggiunto la presidente della Regione - è molto vulnerabile dal punto di vista sismico, abbiamo già attivato la Protezione Civile, che è già in viaggio, per capire se ci sono danni a persone o cose».
Corriere