"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E i server per i club di TDU 2 regolarmente online..." |
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, la vendetta, è un Massively Open Online Racing. Che significa? Beh, lo sta recesendo MMORPGITALIA. Non è sufficiente come spiegazione? Ok ok, approfondisco. Partiamo dalle basi: cos'è un gioco di corse lo sapete, no? Altrimenti sentitevi pure liberi di sfruttare la crocetta nell'angolo in alto a destra del vostro schermo. Nei giochi di corse si corre, ok? Ovvio. Di solito con le automobili, anche se certo non mancano divertenti divagazioni sul tema. Volendo consigliarvene una, Perfavore,
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lo potete scaricare gratis da Steam. Ma questa è la recensione di TDU 2, per dinci, la vendetta.L'immancabile, inutile, premessa per sottolineare che qui abbiamo qualcosa di differente rispetto all'usuale. Chi ha giocato al predecessore, uscito nel 2007, sa cosa voglio dire. Tutti gli altri sappiano che i francesi (poveracci...) di
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hanno avuto una mirabolante idea: mettiamo a disposizione dei giocatori un'intera isola persistente per scorrazzare a bordo delle più desiderabili vetture presenti sul mercato. Mica male, eh? Pensate che in questo sequel le isole sono addirittura due! Oahu ed Ibiza, per essere precisi. Riprodotte in maniera decisamente fedele (tribunali d'inquisizione per la violazione dei limiti di velocità a parte) ed assolutamente in scala. Ma persistente in che senso, immagino vi stiate chiedendo. Beh, nel senso che mentre scorrazzate, tamponate, sgommate e quant'altro lo fate insieme a tutti gli altri tamarri che hanno acquistato il gioco, pur nei limiti dettati da quest'incarnazione videoludica di Hawaii e Baleari. Ma ci arrivo. Per ora basta che mi confermiate di aver capito che si tratta di un titolo diverso da quelli in cui si sceglie una macchina, si partecipa ad una gara e stop.[video=youtube;BUQsEA8MdFk]http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=BUQsEA8MdFk[/video]
No perché, sapete, c'è ancora parecchia gente che non l'ha capito. Ricollegandomi all'
Perfavore,
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(si, sto seguendo un master in giochi di parole) c'è parecchia di quella che si definisce "stampa specializzata" che, Perfavore,
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, pare essersene completamente scordata. Salvo poi usare tutt'altro metro di giudizio per quella "cagata pazzesca" (non per offendere, ma per dirla alla Fantozzi) di Perfavore,
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. Esaurito lo sfogo, il punto è che voler dare un parere su questo titolo giudicando solo il numero di competizioni disponibili e la grafica sarebbe un po' come dire che World of Warcraft è orrendo perchè non ha le armi e la definizione dell'engine di Call of Duty. Bullshit, insomma. Intendiamoci: il titolo non è perfetto. Nemmeno ci si avvicina a quella parola. Non più di quanto una Seicento si avvicini ai 200 all'ora. E ha grossi problemi laddove dovrebbero risiedere i suoi più insindacabili punti di forza. Però almeno parliamone, di questi difetti, senza dannare il gameplay perché il modello di giuda non è realistico, quello dei danni è ridicolo e la personalizzazione degli avatar è scadente!Un momento. Gli avatar? Proprio così. Prima caratteristica unica di TDU 2 è il fatto che, come nei MMORPG, bisogna anzitutto crearsi un personaggio. E seppur all'inizio le possibilità di personalizzazione sono davvero infime, giocando un po' di più (altra frecciatina ad IGN, per chi non l'avesse afferrato) si scopre che esiste tanto di clinica per la chirurgia estetica utile a farci una faccia da Rambo o da mambo a seconda dei gusti personali. Poi metteteci il fatto che sparsi per l'isola ci sono parrucchieri e negozi d'abbigliamento e capirete che questa caratteristica è stata approfondita in maniera decisa. Si, ma le macchine? Si, ci sono anche quelle, ovviamente. Sono circa un centinaio (no, non le ho contate, se è questo che vi preme) e ce n'è più o meno per tutti i gusti. Dai classici, come le vecchie Chevy Corvette o Ford Mustang, o anche il Deltone 4WD, alle atrocità come Koenigsegg o RUF (Porsche taroccate), passando per Ferrari, Mercedes, Alfa, Audi e compagnia bella. Novità assoluta di questo sequel è la presenza di tracciati sterrati, abile scusa per introdurre svariati SUV. Sapete, le case automobilistiche devono pur vendere... Insomma, riempirsi il garage di veloci, costosissimi e sgargianti mezzi a quattro ruote è sicuramente uno degli obiettivi end-game offerti da questo titolo.
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Come ci si arriva? Beh, sorpresa: il nostro personaggio deve progredire per ben sessanta livelli. Si sale di 15 vincendo le competizioni messe a disposizione dalla storyline e le varie "quest" sparse per l'isola del tipo "mi accompagni a casa? ma vai piano perché soffro il mal d'auto!" (e non salirci sulla mia Zonda da 600 cavalli allora, scema!) oppure "temo che la mia ragazza mi faccia le corna, seguila" o ancora "sono troppo incapace per guidare, ti posso affidare la mia supercar da 200 mila euro per portarmela a casa?" e amenità simili. Le competizioni vere e proprie si dividono invece in campionati su asfalto o su terra con gare, gare a eliminazione, sfide a tempo, sfide di velocità, duelli all'autovelox divise a seconda delle classi delle auto. Si passa, step dopo step, dalla Punto travestita da Alfa Romeo (la MiTo) per arrivare sino alla Bugatti Veyron da 1000 cavalli. Altri 15 livelli si ottengono via via che si collezionano macchine, case in cui riporle (con tanto di mobilificio IKEA integrato), vestiti tamarri e acconciature tamarre sia per se stessi che per la macchina (c'è un editor di livree, molto molto bello in teoria ma in pratica fatto maluccio). 15 ancora si ottengono esplorando le strade delle isole e scoprendo le location di concessionari, officine, agenzie immobiliari, autolavaggi, trattorie e bordelli. E siamo a 45. Questo è quanto per ciò che riguarda la parte da giocare in singolo. Indubbiamente la meglio realizzata e la più noiosa del gioco. Si, perché è al comparto multiplayer che viene riservata la parte al tempo stesso più interessante e più irritante del titolo.
Fonte: mmorpgitalia