The Mist

Luca23d

Utente Guru
Autore del topic
1 Giugno 2008
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Locandina:
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Titolo originale: The Mist
Paese: USA
Anno: 2007
Durata: 127 min
Genere: horror
Regia: Frank Darabont
Soggetto: Stephen King (racconto)
Sceneggiatura: Frank Darabont
Produttore: Frank Darabont, Liz Glotzer
Produttore esecutivo: Richard Saperstein, Bob Weinstein, Harvey Weinstein
Casa di produzione: Darkwoods Productions, Dimension Films

Trama:

Il film parla di una nebbia strana e insolita, che ricopre le cittadina del Maine.
Questa nebbia isola completamente la città dalle altre. Essa sembrava non dare molti problemi, fino a quando scoprono che si nascondevano delle creature molto pericolose.
In garage, c'erano alcuni uomini, uno di questi voleva aprire la porta del garage per vedere un po' la strana nebbia, e, dopo averla aperta leggermente, si accorge subito che escono dei tentacoli affilati e giganti, questi afferrano la gamba di un povero giovane che era tra loro.
I tentativi di salvarlo erano inutili, poichè i tentacoli erano talmente forti e affilati che non sono riusciti a salvare il ragazzo, perchè prima il tentacolo ha infilzato tutto nella gamba, poi gli ha sfracellato il petto, infine lo ha trascinato fuori, per ucciderno con una morte molto crudele.
Nel frattempo i pericoli erano anche al supermarket di quella cittadina, dove le povere persone dovevano rimanere intrappolate lì, altrimenti sarebbero morte dal mostro che c'era nella nebbia.
Intanto al supermarket c'era una signora molto religiosa, che parlava sempre di Dio, di destino, di paradiso, insomma, tutto ciò che aveva a che fare con la religione, creando idee brutali, e dicendo delle cose che poi si realizzarono sul serio! Infatti quando disse che stasera sarebbero entrati dei mostri ad uccidere alcune persone, accadde proprio quello, i mostri riuscirono a rompere i vetri del supermarket, e con un morso alla gola, uccisero molti innocenti, facendoli rendere impossibile la respirazione, per poi ucciderli.
Dopo aver ucciso buona parte dei mostri, la notte fu un inferno.
C'è chi dormiva, chi si disperava, chi ascoltava la donna religiosa, che continuava a parlare e parlare tutto il tempo.
Intanto alcuni uomini, per vari motivi, decisero di uscire e andare in farmacia, per prendere alcune cose.
Quando entrarono, non c'era ombra di niente e nessuno, fino a quando vedono nel tetto e nelle pareti delle ragnatele, e dentro ad esse erano nascosti degli uomini, che, poverini, furono uccisi dalle creature.
Ad un certo punto un uomo di colore, che sembrava vivo, afferra la spalla di uno degli uomini che erano andati in farmacia, sembrava agitarsi e non essere in sè, si aggitava, e chiedeva aiuto, ma successivamente, ahimè, gli uscirono dallo stomaco e dalla faccia dei ragni, fino ad ucciderlo.
Gli altri uomini, scoinvolti, tentarono di uccidere più ragni che potevano, ma questi ragni avevano un'arma pericolosissima: sparavano una ragnatela resistente e sembrava lacerare qualsiasi cosa, infatti quando la sputò a uno degli uomini si è visto quanto bucò un mobile, come se fosse una sorta di acido.
Purtroppo la ragnatela colpì la gamba di un pover'uomo, infatti si vedeva benissimo il bruciore, gli aveva aperto la pelle e stava perdendo troppo sangue, fino a morire.
Nel frattempo, dopo essere tornati nel supermarket, quasi tutti credevano alla donna religiosa, infatti disse che dovevano fare un sacrificio umano, quest'ultimo con un bambino che c'era lì.
Ovviamente i genitori non glielo permisero, ma ci furono vari litigi e urla per far sì che gli diano il bambino, fino a quando con un colpo di pistola uccisero la signora, così da salvare il bambino.
Successivamente uscirono dal supermarket, e, dopo che la macchina esaurì tutta la benzina, usarono gli ultimi colpi che rimanevano per uccidere le creature.
Il film termina con i militari, che uccidono ancora i mostri che erano rimasti.

Trailer:

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Parere personale: Questo è un film bello ed emozionante, ma a chi è debole di questi generi di film, lo sconsiglio, ci sono scede molto crude, però vi consiglio di vederlo, io l'ho visto ma alcune scene non avevo il coraggio di vederle.