Riferimento: [THREAD UFFICIALE] Tex - Sergio Bonelli Editore
LA BANDA DI KID BILLY
Strisce (Prima Serie): dal n. 20 (10/02/1949) al n. 23 (03/03/1949)
Raccoltina (Serie Rossa, 1956)
Albi d'Oro (Prima Serie, nn. 7-8 1952)
Gigante (Seconda Serie, n. 2)
Tex n. 2, periodicità irregolare: dicembre 1958
UNO CONTRO VENTI
Soggetto e sceneggiatura:
Gianluigi Bonelli
Disegni e copertina:
Aurelio Galleppini
In questo numero: da pag. 3 a pag. 45 si conclude l’avventura precedente;
da pag. 45 a pag. 88 "La banda di Kid Billy", da pag. 88 a pag. 162 "Il mistero dell'idolo d'oro"
La trama: Tex indaga sui furti di bestiame e sul rapimento di Kit Carson da parte della banda del famigerato Kid Billy. Dopo un sanguinoso scontro a fuoco con i banditi, arriva appena in tempo per salvare l'amico in procinto di essere sgozzato dal capobanda. Infine strappa due prigionieri bianchi dalle grinfie del capo Sioux Grosso Tuono.
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Tex e le vacche
Si è ormai sparsa in tutto il West la fama di Tex come infallibile tiratore: celebre la sua esibizione al Big Bear Saloon di Springerville dove sforacchia con la sua colt il famoso "sei di quadri". Saputo dell'arrivo di Tex, anche Kid Billy vorrebbe addirittura misurarsi con lui.
Comunque per arrivare al covo della banda il ranger si fa prima assumere come mandriano dal proprietario del ranch Two Bars e poi, in groppa ad un bufalo, si fa rapire con il bestiame: del resto non è per lui una novità aver a che fare con le vacche. Più avanti GLB ci ricorderà infatti come nel passato Tex fosse proprio un ranchero, un mandriano e un campione del rodeo.
E tutto sommato la vecchia vita del cow-boy non l'ha dimenticata. In un momento di relax con Carson, in una camera del West Saloon di Springerville, si lascia un po' andare con l'amico: "Ogni tanto è piacevole potersi stendere su un buon letto... lasciami sognare un bel ranch...". Al che Carson, che ormai lo conosce, ribatte scettico: "Dopo una settimana ne avresti pieni gli stivali e torneresti a vagabondare per il West".
Già, era solo un bel sogno.
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IL MISTERO DELL'IDOLO D'ORO
Strisce (Prima Serie): dal n. 24 (10/03/1949) al n. 34 (19/05/1949)
Raccoltine (Prima Serie, 1949-1950)
Raccoltina (Serie Rossa, 1956)
Albi d'Oro (Prima Serie, nn. 9-11 1952)
Gigante (Seconda Serie, nn. 2-3)
Tex n. 2, periodicità irregolare: dicembre 1958
UNO CONTRO VENTI
Soggetto e sceneggiatura:
Gianluigi Bonelli
Disegni e copertina:
Aurelio Galleppini
In questo numero: da pag. 3 a pag. 45 si conclude l’avventura precedente; da pag. 45 a pag. 88 "La banda di Kid Billy",
da pag. 88 a pag. 162 "Il mistero dell'idolo d'oro"
Tex n. 3, periodicità irregolare: febbraio 1959
FUORILEGGE
Soggetto e sceneggiatura:
Gianluigi Bonelli
Disegni e copertina:
Aurelio Galleppini
In questo numero:
da pag. 3 a pag. 40 si conclude l’avventura precedente; da pag. 40 a pag. 162 "Mefisto la spia"
La trama: chi possiede l'idolo d'oro possiede il segreto del tesoro di Guatimozin. Don Felipe Fuentes ricorre a tutti i mezzi per impadronirsene sfruttando l'ingenuità degli Indios Blancos discendenti degli Aztechi. Però Tex, con l'aiuto di Tesah, manda in fumo i progetti di Don Felipe. Il tesoro rimane nelle mani degli Indios e viene trasferito in territorio statunitense. Ma la situazione precipita. L'esercito messicano trae pretesto dal fatto che l'oro è stato depositato presso la Western Bank di Santa Fé per realizzare il piano del generale Mendoza: reimpadronirsi dei territori del Texas.
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Ancora donne!
Chi tocca Tesah muore. Ne sanno qualcosa i due malcapitati che la molestavano nella diligenza in arrivo a Santa Fé. Dei due la sorte più dura tocca a Bud Yorkish che, tra il raccapriccio dei presenti, muore fulminato dalle pallottole di Tex: 6 colpi, tutti mortali. Dirà uno dei testimoni: "Ho visto che lo sceriffo tirava fuori la sua pistola, ma prima che egli potesse sparare un solo colpo, quel Tex aveva già vuotato il suo sei-colpi".
La si potrebbe definire un'amicizia "affettuosa" quella tra Tex e l'avvenente ragazza anche se, come è noto, il nostro eroe non è insensibile al fascino femminile. E anche le donne sembrano irresistibilmente attratte dal suo carisma. Appena saputo che Tex alloggia nel suo albergo, Estrella Miranda si precipita in camera sua proprio mentre il nostro, a torso nudo, si sta rinfrescando (una situazione piccante, si direbbe), ansiosa di conoscere il famoso Tex Willer "che uccise tempo fa un certo Bill Mohican" e per questo desiderosa di offrirgli l'onore di ospitarlo gratuitamente.
Ma se è spietato con gli uomini che lo minacciano, non altrettanto si può dire con le donne che insidiano alla sua vita, come la bella Yogar che il ranger mette in fuga sparando volutamente in aria. Dopo tutto voleva solo spaventarla: "Era una donna... come potevo spararle addosso?".
Fare violenza alle donne è per lui inconcepibile. Durante la battaglia di Santa Fé abbatte a colpi di pistola due soldati messicani che avevano aggredito una donna indifesa. E' una furia umana. "Non mi è mai andata a genio la gente che se la prende con le donne". Un vero uomo!
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MEFISTO LA SPIA
Strisce (Prima Serie): dal n. 35 (26/05/1949) al n. 46 (25/08/1949)
Raccoltina (Prima Serie, 1950)
Raccoltine (Serie Rossa, 1956)
Albi d'Oro (Prima Serie, nn. 12-15 1952-1953)
Anastatica
Gigante (Seconda Serie, nn. 3-4)
Tex n. 3, periodicità irregolare: febbraio 1959
FUORILEGGE
Soggetto e sceneggiatura:
Gianluigi Bonelli
Disegni e copertina:
Aurelio Galleppini
In questo numero: da pag. 3 a pag. 40 si conclude l’avventura precedente;
da pag. 40 a pag. 162 "Mefisto la spia"
Tex n. 4, periodicità irregolare: aprile 1959
L'EROE DEL MESSICO
Soggetto e sceneggiatura:
Gianluigi Bonelli
Disegni e copertina:
Aurelio Galleppini
In questo numero:
da pag. 3 a pag. 8 si conclude l’avventura precedente; da pag. 9 a pag. 56 "L'eroe del Messico"; da pag. 56 a pag. 162 "La banda del Rosso"
La trama: fallito il primo assalto delle truppe regolari, i messicani scatenano una logorante guerra di guerriglia. Contemporaneamente viene allestita una rete spionistica con l'obiettivo di controllare i movimenti dell'esercito statunitense che pattuglia il confine e facilitare così il compito delle bande dei guerrilleros. Dopo una fortunata indagine, Tex scopre l'identità delle spie: si tratta di Steve Dickart e di sua sorella Lily, due artisti girovaghi che si guadagnano da vivere con i loro spettacoli di illusionismo. Una volta arrestati, i due escogitano un diabolico piano per liberarsi di Tex e mettersi in salvo in Messico.
Fuggito di prigione, dove era stato rinchiuso con una falsa accusa di tradimento, Tex si butta al loro inseguimento. Alla fine, dopo drammatiche vicissitudini, li cattura con l'aiuto dei desperados di Montales a fianco del quale aveva nel frattempo iniziato a combattere contro il governo messicano.
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Cuore di tenebra
"Lily! Hai un cervello degno di un demonio!"
"Bah! Non sono la tua degna sorella?"
Il controspionaggio non ha portato fortuna a Tex. A che cosa sono serviti gli entusiastici complimenti ricevuti da Marshall per il brillante successo nella faccenda dell'idolo d'oro, l'eroismo dimostrato sulle barricate di Santa Fé, le geniali manovre tattiche ideate a difesa di Forte Wellington? Niente è bastato a salvarlo dall'infamante accusa di tradimento. Il diabolico tranello dei fratelli Dickart ha precipitato il ranger nel baratro della vergogna e del disonore. Dagli altari alla polvere, privato della libertà, non ha più amici tranne Kit Carson, l'unico che creda ancora in lui, al quale, nella cella dove l'hanno rinchiuso, confessa tutta la sua disperazione: "Quello che più mi brucia non è il fatto di dover morire impiccato. Ma l'idea che mi si sia creduto un traditore". Ma in nome dell'amicizia Carson lo aiuta ad evadere e in nome della stessa amicizia Tex promette di consegnargli i due criminali "... e all'inferno la legge".
Ed ecco che l'ex ranger ridiventa un reietto, un perseguitato, un fuggiasco.
Nella latitanza trova comunque il tempo di sgominare una banda di manigoldi capeggiata dal banchiere Dunlop, di ammazzare lo sceriffo di El Paso, di darsi al contrabbando d'armi con i desperados messicani. In Messico entra in combutta con Montales, diventa terrorista e guerrigliero, scorrazza avanti e indietro indossando uno spettrale costume nero.
Finalmente, durante una delle sue scorribande, rintraccia coloro che sono stati la causa della sua rovina: Tex pregusta la vendetta, ma non una vendetta qualsiasi! Non gli basta catturare Mefisto e la sorella, vuole prendersi la soddisfazione di farli soffrire come lui ha sofferto.
Sul finale di questa vicenda aleggia un che di sinistro, Tex qui manifesta appieno il lato oscuro, tenebroso, della sua personalità, diventa un demone persecutore. "Es el diablo!", esclamano i messicani terrorizzati all'apparire del cavaliere nero che lancia urli terrificanti all'indirizzo di Mefisto. Tremenda messinscena quella di Tex che, come è noto fin dai tempi della Mano Rossa, ama ricorrere al terrorismo psicologico per fiaccare il morale degli avversari: "Voglio far sentire ai loro cuori induriti il morso gelido della paura... e poi quando non saranno che due fantocci tremanti... li manderò incontro al loro destino!". E una volta catturati i due sventurati: "Io voglio... che essi non abbiano pace".
Mefisto saprà trarre utili lezioni dai metodi del ranger quando in seguito tornerà per vendicarsi e risentiremo le stesse parole uscire dalla sua bocca: "Qui dentro mi avete scavato un abisso di tormenti e di furore, e per riempirlo dovrò versarvi dentro a piene mani i vostri dolori e le vostre sofferenze!"