- 30 Agosto 2009
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Le origini: La tigre dell'Amur o tigre siberiana (Panthera tigris altaica, Temminck 1844) è una rara sottospecie di tigre, un mammifero carnivoro della famiglia Felidae. La sua popolazione attuale - stabile o in modesta ripresa dopo un lungo periodo di declino - conta alcune centinaia di esemplari diffusi prevalentemente nell'Estremo Oriente russo e, in misura minore, nell'area di confine con la Manciuria e la Corea del Nord (Nowell e Jackson 1996; Miquelle 1998[1][2]; Handwerk, 2005[3]). Caratteristiche fisiche: La tigre dell'Amur è ritenuta popolarmente il maggiore rappresentante in natura della famiglia Felidae, ma secondo la letteratura scientifica più recente, le sue dimensioni non differiscono significativamente dalla più comune tigre del Bengala. Come affermato da Dale Miquelle - direttore del Siberian Tiger Project - le misure rilevate su un campione di circa cinquanta esemplari suggeriscono che la taglia della tigre dell'Amur sia comparabile con quella della sottospecie indiana (Thapar, 2004). Tipicamente, l'altezza al garrese è inferiore di una decina di centimetri rispetto alla tigre del Bengala - che raggiunge, in media, i 107-110 cm (Matthiessen e Hornocker, 2001) - e la lunghezza media di un maschio anziano è compresa tra i 190 e i 220 cm escludendo la coda che per esemplari di questa età misura circa 1 metro. L'esemplare maschio di maggiori dimensioni di cui abbiamo dati attendibili raggiungeva i 350 cm di lunghezza totale comprensiva della coda (Mazák, 1983). Sebbene il peso degli esemplari maschi possa superare facilmente i 280 chilogrammi (Turner e Antón, 1997), il valore medio è inferiore e si aggira attorno ai 230 kg. Sono stati catalogati esemplari dal peso superiore ai 360 kg e, in letteratura, sono menzionati alcuni maschi anziani che raggiungevano i 384 kg, ma queste misure non sono sostenute da fonti attendibili (Mazák, 1983). Le femmine sono usualmente più minute dei maschi e il loro peso oscilla tra i 100 e i 167 kg (Nowak, 1999) raggiungendo, talvolta, i 180 kg (Sunquist M. e Sunquist F., 2002). Il peso maggiore misurato nell'ambito del Siberian Tiger Project è di soli 215 kg (David Prynn, 2002). Il numero di esemplari catalogati dal progetto è ridotto, ma alcuni zoologi ritengono che questo valore discrimini correttamente le massime misure reali dalle stime, spesso esagerate, fornite dai cacciatori (Matthiessen e Hornocker, 2001). Il suo habitat: La tigre è un animale che si è adattato agli ecosistemi più svariati, ma il suo habitat ideale è sempre caratterizzato da tre fattori fondamentali: «una densa copertura vegetativa, un ampio numero di ungulati [ le prede tipiche ] e l'accesso all'acqua» (Nowell e Jackson, 1996[11]). L'habitat della tigre siberiana comprende la foresta boreale e la foresta temperata mista che sono i due biomi tipici delle zone montane della Siberia sud-orientale. Si tratta di un ecosistema vegetale misto costituito prevalentemente da foreste di conifere (abeti, larici, pini, betulle) alternate a boschi di piante decidue e zone umide, e caratterizzato da bassa piovosità e temperature molto rigide con medie annuali comprese tra 0° e 5 °C, ma che possono scendere molto sotto lo zero durante l'inverno. Alcuni specialisti, tra cui Mel e Fiona Sunquist, Ullas Karanth e Alan Rabinowitz, considerano l'habitat caratteristico come il fattore chiave per la sopravvivenza della tigre; altri invece, come Dale Miquelle, danno un peso alquanto maggiore al complesso delle specie predate e allo loro diffusione. Il dibattito interessa in modo particolare la tigre dell'Amur in quanto la quasi totalità della popolazione rimane confinata all'interno del Sichote-Alin senza che vi siano variazioni determinanti della flora al confine dell'area di diffusione (Miquelle et alii, 1999[12]). Il Sichote Alin è un massiccio montuoso costiero non molto elevato (la maggior parte delle vette non supera gli 800 metri di quota) situato al margine meridionale della taiga siberiana e dotato di un'ampia copertura forestale[13] costituita dalla combinazione dei due biomi precedentemente descritta. La specie vegetale maggioritaria è il pinus koraiensis (pino coreano) associato a diverse specie di latifoglie (quercus mongolica, tilia amurensis, larix dahuricus, betula papyrifera e altre) mentre la parte centro-settentrionale e più elevata del massiccio (tra gli 800 e i 1000 metri di quota) è dominata da foreste miste di abeti (abies nephrolepis e altre) e pini (picea ajanensis e altre)(Miquelle et alii, 1999[14][15]; Tiger.ru, 2007[16]). La transizione tra i due biomi è evidenziata non solo dalla diminuzione di quota delle conifere spostandosi verso nord tanto che, all'estremità settentrionale del Sichote-Alin, queste sono presenti a bassa quota presso la costa (Miquelle et alii, 1999[14]), ma anche dalla variazione della copertura vegetale dominante che vede il pino coreano cedere gradualmente il passo alla foresta mista di abeti e pini a nord del 47° parallelo, all'incirca in corrispondenza del confine tra il kraj Primorskij e quello di Chabarovsk (Miquelle et alii, 1999[15]). Un monitoraggio - effettuato tra il 1992 e il 1995 tramite radiocollare su 5 esemplari - evidenzia una moderata preferenza da parte della tigre per le foreste di pino coreano (27,9% del territorio totale frequentato) e di querce (31,5%), seguite dagli habitat di foresta mista di betulle/pioppi (betula papyrifera e populus tremula, 13,2%) e di foreste di abeti e larici (8,4% e 8,8% rispettivamente). Le aree meno frequentate sono le foreste fluviali (2,3%) (Miquelle et alii, 1999[17]) Alimentazione: La tigre dell'Amur è un carnivoro ed un abile predatore. Come tutte le tigri predilige cacciare nelle ore di alba e tramonto assalendo le proprie prede alle spalle dopo un breve scatto dal punto di agguato. La preda, se possibile, viene costretta a terra e uccisa per strangolamento serrando le fauci sulla gola o la nuca (Nowell e Jackson, 1996). Il complesso delle prede tipiche è vario e rappresentato da specie che vivono in entrambi i biomi precedentemente descritti come il cervo nobile, il cinghiale, il capriolo, il sika, il goral e il cervo muschiato. Tra questi ungulati, solo il cervo nobile e il cinghiale sono diffusi anche nel Changbai e nella Manciuria nord-orientale. La distribuzione e l'habitat combinato di queste due specie è largamente sovrapponibile (per il 67-68%) a quello della tigre siberiana fornendo una chiara indicazione del livello di associazione predatore/preda, anche se va tenuto presente che la tigre può effettuare ampi spostamenti al di fuori del proprio areale tipico (Miquelle et alii, 1999[18]). Fonte: Wiki (Ho preso solo le parti più importanti) |