Info Tradizioni del Giappone: Tokyo dice "Sayonara" al teatro Kabuki-za

Mirko

Utente Kafféè
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8 Marzo 2009
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L'amministrazione di Tokyo sostiene che si tratta di un pregevole programma volto a valorizzare uno dei patrimoni culturali della tradizione teatrale giapponese; per molti invece si tratta all’opposto, ovvero di un sacrilegio e della fine di un’era.

La tanto amata, e odiata, struttura attuale è il risultato della sbrigativa ricostruzione post-bellica del 1950, ed è stata eretta sulle fondamenta di un edificio antecedente, costruito nel 1889 ma rimaneggiato poco dopo, a causa di un incendio, e poi di nuovo, nel 1923, per via di un terremoto. Le linee del teatro quadri-piano evocano le forme tradizionali dei castelli giapponesi, strizzando un occhio alla strutture dei templi: tetti incurvati e lanterne rosse di cartapesta sono lì a ricordarci di un più quieto passato, ormai svanito. Si tratta di elementi architettonici in stridente contrasto con l’acciaio, il vetro e le luci sgargianti impiegati nelle nuove costruzioni del frenetico distretto commerciale di Ginza.

La Shochiku Corp sostiene che un intervento è necessario poiché l’edificio non rispetta le norme anti-sismiche, non è dotato di ascensori e quindi non è accessibile ai portatori di handicap; tuttavia, per tranquillizzare gli animi, promette di riutilizzare elementi della facciata originale nei primi piani della struttura.

Durante tutto il mese di aprile il Kabuki-za è stato uno degli obiettivi più fotografati di Tokyo, e anche gli artisti di strada lo hanno dipinto, nel tentativo d'immortalarne per sempre il ricordo. Davanti all’entrata era posto uno schermo con un enorme “count-down” che mostrava i giorni rimanenti, mentre uno striscione campeggiava sulla facciata annunciando le ultime repliche dello spettacolo “Kabuki-za Sayonara performance”.
Ed eccoci giunti al 30 aprile 2010: in questo giorno il sipario è calato per l’ultima volta a salutare questo pezzo di storia, e dinanzi al teatro si è riunita una folla composta da donne nei più fini kimono, da estimatori, turisti e curiosi, tutti ansiosi di potere assistere all’ultimo “canto del cigno”.

Ma “The show must go on!”. Una volta demolito il vecchio teatro, in attesa dell’inaugurazione del nuovo, gli spettacoli verranno dirottati in altri teatri di Tokyo (in primis nel Shimbashi Embu) e dell’intera nazione; insomma una tradizione così importante non può essere interrotta a causa di “lavori in corso”.

Fonte; AnimeClick