Gary
È morto a 22 anni, stroncato da una cirrosi epatica causata dall'abuso di alcol fin dalla prima adolescenza. Gary Reinbach, di Dagenham nell'Essex, non ce l'ha fatta, la sua storia riportata dai media aveva sconvolto e fatto discutere: gli era stato negato un trapianto di fegato, in quanto, per ottenerne l'autorizzazione, bisogna dimostrare di non aver bevuto alcol per almeno sei mesi. E il suo calvario aveva aggiunto allarme per il crescente fenomeno del consumo di alcol tra adolescenti. Gary aveva cominciato a bere in quantità spropositate, all'età di 13 anni. Dieci settimane fa era stato ricoverato per la prima volta. Sconvolgente la diagnosi dei medici: cirrosi al fegato con soltanto il 30% di possibilità di sopravvivenza. All'University College Hospital di Londra dove il ragazzo era in cura avevano provato di tutto, persino un trattamento con un fegato artificiale fatto arrivare da un ospedale di San Diego, in California, ma il giovane non ha mostrato alcun miglioramento. Oggi in serata la notizia della morte. «Sono regole davvero ingiuste. - ha detto all'Evening Standard la madre di Gary, Madeline Hanshaw - Non dico che si dovrebbe effettuare un trapianto a chi si fa del male da solo, ma per persone come Gary, che ha fatto un errore, ma a cui non è stata concessa una seconda possibilità». Una vicenda choc che aveva mobilitato medici e associazioni nel chiedere ricerche più approfondite sull'effetto che l'alcol ha sul fegato dei giovanissimi. «I giovani si possono procurare con facilità grandi quantità di alcolici. In meno di 10 anni questo ragazzo ha sviluppato una cirrosi avanzata. Questo conferma un sospetto che nutriamo da tempo, ovvero che il fegato ad una giovane età è più vulnerabile», ha detto Raj Mookerjee, uno dei medici dell'ospedale. «Finora non sono state fatte molte ricerche sui giovani e l'alcol e sull'effetto che questo fenomeno ha sulla salute nel nostro Paese», ha dichiarato un portavoce di Alcohol Concern, un'associazione contro l'alcolismo, che ha aggiunto: «Le statistiche dimostrano che sempre più persone contraggono malattie al fegato dopo i 30 anni e se un numero crescente di adolescenti beve, la gente si ammalerà ancora più giovane». E mentre a Milano entra oggi in vigore l'ordinanza che vieta il consumo e la vendita di alcol ai minori di 16 anni, in Gran Bretagna, Paese dove la vendita di alcol è vietata ai minori di 18 anni, si continua a discutere come far rispettare le leggi e come combattere il problema dei baby-alcolisti. La madre di Gary nei giorni scorsi aveva raccontato come all'inizio non si era accorta che il figlio beveva perchè lei era sempre al lavoro: «Credo che sia troppo facile per i ragazzi procurarsi degli alcolici. Si può comprare una bottiglia di whisky per 7 sterline. Gary non sapeva cosa faceva quando aveva 13 anni. Non sapeva che si sarebbe ridotto così a 22 anni. Non sapeva che sarebbe morto. Tutti i suoi amici che bevevano con lui sono ancora a casa loro, stanno bene».
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