Release "Troppa paura e sistema sbagliato" Cannavaro spiega il flop al Mondiale

MpariBa

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19 Giugno 2009
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A una settimana dall'eliminazione dal mondiale sudafricano, l'ex capitano azzurro Fabio Cannavaro prova a spiegare alla Gazzetta dello Sport il perché del flop. "Nel primo tempo con la Slovacchia ho visto gente vagare per il campo, troppa paura, lì ho capito che non ne venivamo fuori". Situazione preoccupante: "Prendere gol in certi modi significa che sta crollando un nostro cardine storico, bisogna tornare a insegnare le marcature a uomo".
La paura di sbagliare e un sistema calcistico, quello italiano, da rivedere a partire dalle fondamenta perché incapace di formare giovani promettenti che possano aiutare la Nazionale. Cannavaro si allinea al pensiero lippiano ma anche del presidente della Federcalcio Abete che subito dopo l'eliminazione dal Mondiale avevano dichiarato di "non vedere fenomeni" all'orizzonte. "E' un dato di fatto che l'unica italiana ad aver fatto bene in stagione sia stata l'Inter, senza giocatori italiani" incalza il giocatore in procinto di chiudere la carriera al sole di Dubai.
Ma da buon capitano Cannavaro non abbandona quella nave che l'ha portato in alto quattro anni fa e così in basso oggi, indicato da tutti come uno dei maggiori responsabili del fallimento della spedizione azzurra, tifosi juventini in primis: "Lippi ha provato a cambiare qualcosa prima del Mondiale perché si rendeva conto che la squadra non era così forte. Voleva dare la scossa ma poi sono emersi problemi ma ai giovani questa batosta servirà per maturare. La paura fa brutti scherzi - continua Cannavaro - e sono sicuro che se le rigiocassimo tutte e tre le vinceremmo tranquillamente".
La controprova non è possibile averla ma il difensore, prima di dileguarsi verso l'ultima curva della sua vittoriosa carriera, tira le somme degli ultimi anni calcistici con tanti ricordi e qualche rimpianto, il ritorno alla Juve su tutti: "Quando Secco venne a Madrid pensavo fosse la scelta giusta, invece è andata male a tutti. Mourinho al Real? Bisogna chiederci perché tutti preferiscono andare all'estero, io stesso in 20 anni di A rimpiango la Liga dove si divertono pensando al calcio senza fare polemiche".
La prossima stagione vestirà la maglia dell'Al-Ahli: "Non ho più vissuto in una città di mare da quando ho lasciato Napoli, a Dubai c'è pure un bel sole. Dovrò convincere lo Sceicco a costruirmi un Vesuvio e sono a posto".




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