Uccide ex fidanzata di 16 anni,poi si ammazza
Un giovane di 30 anni ha ucciso con tre colpi di pistola l'ex fidanzata di 16 anni e poi si e' suicidato, sparandosi al petto. E' accaduto ad Assiggiano, poco distante da Mestre. Secondo una prima ricostruzione i due si erano lasciati ieri sera; si frequentavano da circa un anno.
Fabio Riccato abitava a centro metri dalla casa di Eleonora Noventa. Stamattina l'ha aspettata per la strada, la stessa che la ragazza faceva sempre per andare a trovare in bicicletta la nonna. Le fasi che hanno preceduto l'omicidio-suicidio sono state raccontate da un testimone, vicino di casa di Riccato, alla squadra mobile di Venezia. L'uomo stava leggendo il giornale in giardino quando e' arrivato Fabio Riccato in sella allo scooter. Mentre i due si salutavano e' arrivata, pedalando, Eleonora Noventa. Era vestita con pantaloncini neri e camicetta bianca. La ragazza si e' fermata, o forse e' stata fermata da Riccato. Si e' messa a parlare con lui e subito dopo e' scoppiata una lite durata pochi secondi. A quel punto Fabio Riccato ha alzato il sellino della moto, ha preso la pistola e, dopo aver incrociato gli occhi del testimone, ha sparato tre colpi, uno dietro l'altro, contro Eleonora e infine si e' ucciso.
Un altro vicino di casa, Fabio De Pieri, dalla sua abitazione ha sentito gli spari ed e' corso in strada. ''Ho visto i corpi sull'asfalto - racconta - Eleonora rantolava, era ancora viva quando sono arrivato e ho visto il foro alla testa...''. In quel momento e' giunta anche la madre della ragazza: ''urlava, diceva: 'ditemi che non e' grave, ditemi che non e lei'''.''Io li vedevo spesso - ricorda De Pieri - mano nella mano mentre portavano a passeggio il cane''. Riccardo lo conosce da sempre. ''Lui - spiega - e' nato qui, Eleonora invece e' venuta a viverci da pochi anni''. A un centinaio di metri dal luogo dell'omicidio-suicidio ci sono ancora i nastri rossi a ricordare la festa fatta una settimana fa per la laurea in biologia di Riccardo, presa il 26 giugno a Ferrara. ''C'era andata anche Eleonora. Gli aveva regalato una penna e una maglia'' raccontano i vicini. ''Si dice sempre, in questi casi - aggiungono - 'era una persona per bene', ma Fabio Riccato era veramente cosi'''.
Ultimo di tre figli (ha un fratello e una sorella) viveva con i genitori (la madre e' gravemente malata). ''Amava gli animali, i bambini e le piante ed era innamorato di Eleonora''.''Era un giovane vecchio - dice qualcun altro - Non era tutto a posto se stava con una di 16 anni...Quando li vedevo pero' pensavo 'stanno bene insieme'. Ma non capivo perche' quando stava con lei fosse sempre armato. Portava anche al bar un coltello a serramanico. Mi diceva 'sai, c'e' strana gente in giro''.
LEI INTENDEVA LASCIARLO DA TEMPO - Eleonora Noventa intendeva lasciare Fabio Riccato da tempo, ma non trovava mai il momento, ma soprattutto le parole giuste per dirglielo. Lo racconta Anna, una vicina di casa, la 'grande' amica della mamma della ragazza. La sua e la famiglia Noventa avevano lasciato tre anni fa il vicino quartiere della Gazzera per stabilirsi ad Asseggio. Le famiglie vivono in due appartamenti, uno a fianco dell'altro, in una delle tre eleganti palazzine a due piani, costruire nella campagna dell'entroterra veneziano. ''Eleonora era una ragazza solare. Le piaceva vivere, aveva sedici anni. Si sono conosciuti portando a passeggio Morgan, il suo cane, nella stradina che costeggia la ferrovia e che finisce con la casa di Fabio. Lui - spiega - era tanto innamorato, ma lei era ancora piccolina. Ed era un rapporto impegnativo. Lei ha provato piu' volte a lasciarlo. Mi aveva chiesto tempo fa un consiglio 'cosa dici, glielo dico un po' alla volta?'. A 16 anni una ragazza ha una vita davanti, pensa a divertirsi. Fabio era una persona corretta, di una famiglia per bene''. ''Eleonora mi ha dato un bacio prima di uscire di casa in bici...''. Anna e' poi rientrata in casa Noventa per dare sostegno alla madre della ragazza che lavora come dipendente al Comune di Mestre. Il padre era assente al momento della tragedia. Stava lavorando all' ospedale di Venezia. Eleonora era la loro unica figlia.
Un giovane di 30 anni ha ucciso con tre colpi di pistola l'ex fidanzata di 16 anni e poi si e' suicidato, sparandosi al petto. E' accaduto ad Assiggiano, poco distante da Mestre. Secondo una prima ricostruzione i due si erano lasciati ieri sera; si frequentavano da circa un anno.
Fabio Riccato abitava a centro metri dalla casa di Eleonora Noventa. Stamattina l'ha aspettata per la strada, la stessa che la ragazza faceva sempre per andare a trovare in bicicletta la nonna. Le fasi che hanno preceduto l'omicidio-suicidio sono state raccontate da un testimone, vicino di casa di Riccato, alla squadra mobile di Venezia. L'uomo stava leggendo il giornale in giardino quando e' arrivato Fabio Riccato in sella allo scooter. Mentre i due si salutavano e' arrivata, pedalando, Eleonora Noventa. Era vestita con pantaloncini neri e camicetta bianca. La ragazza si e' fermata, o forse e' stata fermata da Riccato. Si e' messa a parlare con lui e subito dopo e' scoppiata una lite durata pochi secondi. A quel punto Fabio Riccato ha alzato il sellino della moto, ha preso la pistola e, dopo aver incrociato gli occhi del testimone, ha sparato tre colpi, uno dietro l'altro, contro Eleonora e infine si e' ucciso.
Un altro vicino di casa, Fabio De Pieri, dalla sua abitazione ha sentito gli spari ed e' corso in strada. ''Ho visto i corpi sull'asfalto - racconta - Eleonora rantolava, era ancora viva quando sono arrivato e ho visto il foro alla testa...''. In quel momento e' giunta anche la madre della ragazza: ''urlava, diceva: 'ditemi che non e' grave, ditemi che non e lei'''.''Io li vedevo spesso - ricorda De Pieri - mano nella mano mentre portavano a passeggio il cane''. Riccardo lo conosce da sempre. ''Lui - spiega - e' nato qui, Eleonora invece e' venuta a viverci da pochi anni''. A un centinaio di metri dal luogo dell'omicidio-suicidio ci sono ancora i nastri rossi a ricordare la festa fatta una settimana fa per la laurea in biologia di Riccardo, presa il 26 giugno a Ferrara. ''C'era andata anche Eleonora. Gli aveva regalato una penna e una maglia'' raccontano i vicini. ''Si dice sempre, in questi casi - aggiungono - 'era una persona per bene', ma Fabio Riccato era veramente cosi'''.
Ultimo di tre figli (ha un fratello e una sorella) viveva con i genitori (la madre e' gravemente malata). ''Amava gli animali, i bambini e le piante ed era innamorato di Eleonora''.''Era un giovane vecchio - dice qualcun altro - Non era tutto a posto se stava con una di 16 anni...Quando li vedevo pero' pensavo 'stanno bene insieme'. Ma non capivo perche' quando stava con lei fosse sempre armato. Portava anche al bar un coltello a serramanico. Mi diceva 'sai, c'e' strana gente in giro''.
LEI INTENDEVA LASCIARLO DA TEMPO - Eleonora Noventa intendeva lasciare Fabio Riccato da tempo, ma non trovava mai il momento, ma soprattutto le parole giuste per dirglielo. Lo racconta Anna, una vicina di casa, la 'grande' amica della mamma della ragazza. La sua e la famiglia Noventa avevano lasciato tre anni fa il vicino quartiere della Gazzera per stabilirsi ad Asseggio. Le famiglie vivono in due appartamenti, uno a fianco dell'altro, in una delle tre eleganti palazzine a due piani, costruire nella campagna dell'entroterra veneziano. ''Eleonora era una ragazza solare. Le piaceva vivere, aveva sedici anni. Si sono conosciuti portando a passeggio Morgan, il suo cane, nella stradina che costeggia la ferrovia e che finisce con la casa di Fabio. Lui - spiega - era tanto innamorato, ma lei era ancora piccolina. Ed era un rapporto impegnativo. Lei ha provato piu' volte a lasciarlo. Mi aveva chiesto tempo fa un consiglio 'cosa dici, glielo dico un po' alla volta?'. A 16 anni una ragazza ha una vita davanti, pensa a divertirsi. Fabio era una persona corretta, di una famiglia per bene''. ''Eleonora mi ha dato un bacio prima di uscire di casa in bici...''. Anna e' poi rientrata in casa Noventa per dare sostegno alla madre della ragazza che lavora come dipendente al Comune di Mestre. Il padre era assente al momento della tragedia. Stava lavorando all' ospedale di Venezia. Eleonora era la loro unica figlia.
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