- 12 Agosto 2013
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Omicidio-suicidio nel Siracusano. Un uomo di 58 anni, Antonio Mensa, ha ucciso con un colpo di fucile la moglie dalla quale pare si stesse separando, Antonella Russo, di 48, e poi si è tolto la vita sparandosi alla gola. È accaduto lunedì sera ad Avola, in provincia di Siracusa.
AVEVANO TRE FIGLI - La coppia aveva tre figli. Secondo la ricostruzione la tragedia si è consumata alla presenza di uno dei bambini della coppia, 4 anni, che era con la madre. Non appena la donna ha visto il marito imbracciare l’arma, ha allontanato il piccolo, che si è andato a nascondere tra alcuni cespugli. È stato lui a dare l’allarme dopo che si era consumata la tragedia gridando: «Papà ha ucciso la mamma». È stato allora che è accorsa la sorella della vittima, dopo aver visto il corpo davanti a casa, ha tentato di disarmare il cognato che le puntava alla gola l’arma, e lo ha sfidato dicendo «Sparami, sparami». Antonio Mensa a questo punto ha rivolto l’arma su di sé e si è sparato uccidendosi all’istante. Il marito sarebbe dovuto uscire con il figlio minore – la coppia ha altri due figli, due femmine di 18 e 22 anni – ma all’appuntamento Antonio Mensa è andato armato. Non appena la moglie gli si è presentata davanti ha fatto fuoco colpendola alla gola. La donna è morta sul colpo.
CARICATO A PALLETTONI - L’arma, un fucile semiautomatico calibro 12 con la matricola cancellata e caricato a pallettoni, è stata sequestrata dagli agenti del commissariato di polizia di Avola, che indaga sulla sua provenienza.
LITIGI CONTINUI - La donna da qualche tempo si era trasferita in casa della madre, dove è stata assassinata. Secondo quanto ricostruito, i coniugi stavano da qualche tempo valutando la separazione. La settimana scorsa la vittima, che si occupava delle pulizia in una clinica, era andata dai carabinieri per denunciare il marito, un gommista, per stalking. Indagini sono in corso da parte della polizia anche per accertare se l’uomo abbia lasciato un messaggio per annunciare il suo gesto.
AVEVANO TRE FIGLI - La coppia aveva tre figli. Secondo la ricostruzione la tragedia si è consumata alla presenza di uno dei bambini della coppia, 4 anni, che era con la madre. Non appena la donna ha visto il marito imbracciare l’arma, ha allontanato il piccolo, che si è andato a nascondere tra alcuni cespugli. È stato lui a dare l’allarme dopo che si era consumata la tragedia gridando: «Papà ha ucciso la mamma». È stato allora che è accorsa la sorella della vittima, dopo aver visto il corpo davanti a casa, ha tentato di disarmare il cognato che le puntava alla gola l’arma, e lo ha sfidato dicendo «Sparami, sparami». Antonio Mensa a questo punto ha rivolto l’arma su di sé e si è sparato uccidendosi all’istante. Il marito sarebbe dovuto uscire con il figlio minore – la coppia ha altri due figli, due femmine di 18 e 22 anni – ma all’appuntamento Antonio Mensa è andato armato. Non appena la moglie gli si è presentata davanti ha fatto fuoco colpendola alla gola. La donna è morta sul colpo.
CARICATO A PALLETTONI - L’arma, un fucile semiautomatico calibro 12 con la matricola cancellata e caricato a pallettoni, è stata sequestrata dagli agenti del commissariato di polizia di Avola, che indaga sulla sua provenienza.
LITIGI CONTINUI - La donna da qualche tempo si era trasferita in casa della madre, dove è stata assassinata. Secondo quanto ricostruito, i coniugi stavano da qualche tempo valutando la separazione. La settimana scorsa la vittima, che si occupava delle pulizia in una clinica, era andata dai carabinieri per denunciare il marito, un gommista, per stalking. Indagini sono in corso da parte della polizia anche per accertare se l’uomo abbia lasciato un messaggio per annunciare il suo gesto.
FONTE: corriere della sera
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