Quindici anni e quattro mesi per aver ucciso a sprangate Abba. Il tribunale di Milano ha condannato Fausto e Daniele Cristofoli, padre e figlio, per l'omicidio Abdoul Guiebre, il diciannovenne originario del Burkina Faso, ucciso a sprangate il 14 settembre dell'anno scorso.
PADRE: PENA DOVEVA ESSERE PIU' ALTA «È stata fatta giustizia, ma solo in parte, perchè la pena poteva e doveva essere più alta». Sono le prime parole di Hassane Guiebre, padre del giovane Abdoul ucciso nel settembre 2008, dopo la lettura della sentenza che ha condannato i due baristi a 15 anni e 4 mesi di reclusione. «Dov'è mio figlio?», ha detto il padre visibilmente commosso. «Soddisfazione da parte mia non ce n'è», ha aggiunto.
CUGINO: VOLEVAMO L'ERGASTOLO Abdoul, il cugino di Abba, ucciso a sprangate a Milano il 14 settembre del 2008 non ha dubbi: «Volevamo l'ergastolo». «Capisco che l'ergastolo non è possibile - dice dopo la sentenza con cui i due baristi sono stati condannati a 15 anni e 4 mesi per l'omicidio del cugino -, ma io esprimo quello che noi sentiamo: è una faccenda che si è risolta troppo velocemente». Abdoul spiega che «certamente organizzeremo qualcosa, forse una manifestazione per far capire alla gente che non è stata una sentenza giusta». «Volevamo l'ergastolo», ribadisce.
L'INCREDIBILE OMICIDIO Abdoul, detto Abba, fu ucciso dopo che, con due suoi amici, anch'essi di colore, aveva rubato dal bar dei Cristofoli dei biscotti. I due baristi li inseguirono, ne nacque una lite al termine della quale Abba fu colpito con una spranga. Il giovane, originario del Burkina Faso, ma con cittadinanza italiana, morì alcune ore dopo in ospedale. Oggi è prevista la requisitoria del pm Roberta Brera che contesta ai Cristofoli l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Interverranno poi le parti civili e i difensori degli imputati. Non è escluso che il giudice già oggi si ritiri in camera di consiglio per emettere la sentenza.
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