Il governo della Mongolia ha finanziato la costruzione di un cubettone di ghiaccio che tra qualche mese rinfrescherà gli abitanti della capitale oppressi dal caldo estivo.
L'idea di immagazzinare il freddo invernale e utilizzarlo per rinfrescare le torride giornate estive sembra essere, almeno in teoria, la quint'essenza della tecnologia green. Ma se pensate che un progetto del genere sia destinato a rimanere sulla carta ancora per qualche decennio, vi sbagliate.
Il governo della Mongolia ha infatti finanziato con quasi un miliardo di tugrik (poco meno di un milione di euro) la realizzazione di un gigantesco cubo di ghiaccio da impiegare la prossima estate per contenere i consumi di corrente elettrica destinata al condizionamento e per fornire acqua potabile alla capitale Ulan Bator.
L'ambizioso e avveniristico progetto è stato affidato ai tecnici della ECOS & EMI, un'azienda mongola specializzata nella geo ingegneria.
Ghiacciaio finto, fresco vero
Ciò che gli esperti stanno cercando di fare è costruire un vero e proprio ghiacciaio artificiale utilizzando le acque del fiume Tuul e i rigori dell'inverno locale, le cui temperature oscillano tra i -5°C e i -20°C. L'idea dei tecnici è quella di far stratificare il ghiaccio in livelli sovrapposti come accade in natura nei climi più rigidi, quando le acque di un fiume gelato o di una sorgente filtrano all'esterno della crosta ghiacciata solidificandosi in un nuovo strato. Il processo continua fino a quando l'acqua allo stato liquido ha abbastanza pressione da forare lo strato di ghiaccio e uscire allo scoperto.
Questa tecnica è ben nota ai militari della Corea del Nord che durante la guerra con la Corea del Sud l'hanno impiegata per costruire in pochi giorni dei ponti di ghiaccio così robusti da poter essere attraversati dai carrarmati.
7 metri di geo-ingegneria
Gli ingegnei coreani partiranno dallo strato di ghiaccio che durante l'inverno ricopre il fiume Tuul e lo foreranno in più punti così da far fluire l'acqua verso la superficie. Con questo sistema contano di realizzare un ghiacciaio artificiale spesso circa 7 metri dal quale prelevare acqua gelata che durante l'estate potrà essere impiegata per alimentare, almeno in parte, i potenti impianti di condizionamento della capitale e riempire gli acquedotti che molto spesso restano all'asciutto. Se il progetto avrà successo, nei prossimi anni verrà replicato in altre città della Mongolia così da realizzare micro-climi più freschi e vivibili.