chupacabra o chupacabras (dallo spagnolo succhiatore di capre e da non confondersi con l'uccello chiamato succiacapre) è una creatura leggendaria che secondo gli abitanti del Messico è responsabile della morte misteriosa di animali, specialmente capre, dei quali si nutre ed a cui infligge delle particolari mutilazioni.
Il primo avvistamento risalirebbe al 1975 a Porto Rico. Sono stati segnalati avvistamenti e aggressioni in Messico, Guatemala, Brasile, Ecuador, Costa Rica e coste della Florida.[citazione necessaria]
L'esistenza dello chupacabra viene sostenuta nel contesto di diverse teorie del complotto. La posizione ufficiale della scienza è che si tratti di una leggenda o di un mito di origini recenti. Questo essere generalmente non è preso in considerazione dalla criptozoologia in quanto ritenuto più figura mitologica che animale in carne ed ossa.
Questo essere sembrerebbe dotato di un'appendice in grado di penetrare nei tessuti e nelle ossa delle vittime iniettando una sostanza che impedisce il rigor mortis (rigidità cadaverica) nelle vittime.
Praticando tre fori triangolari all'altezza della vena giugulare e servendosi di quest'ipotetica appendice il chupacabra dissangua la vittima cauterizzando la ferita all'istante, asportando anche organi interni e parti di materiale biologico. Il sangue delle vittime stranamente non coagula.
Come tutti i tipi di creature leggendarie, ci sono descrizioni assai diversificate del suo aspetto. La più frequente descrizione è quella di un essere che si muove con postura eretta ma leggermente curvo, che procede a balzi lasciando impronte a tre polpastrelli, con arti allungati terminanti in tre dita artigliate, viso appuntito e lungo con occhi rossi e allungati, due fori al posto delle narici, piccole orecchie appuntite e presenza di squame anch'esse appuntite come quelle dei coccodrilli sul dorso e sul capo oppure c'è chi dice sia invece ricoperto di peli ispidi e lunghi sul corpo. Queste squame sarebbero fatte vibrare dall'essere e produrrebbero un suono particolare, ascoltato dai testimoni in concomitanza con l'emissione di un odore sgradevole.
I recenti ritrovamenti di carogne nell'America Latina (Messico e Cile soprattutto) e la cattura e uccisione in Texas del Caneratto pigmeo o Canerado, meglio noto come Chupacabras, dimostrerebbe l'esistenza di questo essere, che perciò non sarebbe, come finora ipotizzato, solo il frutto di miti, fantasie o leggende. La cosa più curiosa e che attrae maggiormente gli zoologi e i criptozoologi non è solo il suo aspetto, ma il fatto che non si è riusciti ancora a spiegare la rapida diffusione sull'intero suolo americano di questa specie. Ci si chiede se la curiosa creatura dall'aspetto di coyote-wallaby sia stato importato (ciò potrebbe condurre all'istituto libico Bive tecnos), o se sia stato creato attraverso esperimenti di laboratori americani.[citazione necessaria]
Effettivamente l'aspetto, riconducibile a quello di un coyote ma allo stesso tempo ad un cane , ci fa intuire la possibilità che l'animale di cui parliamo sia un ibrido. Recenti studi sulla composizione del dna hanno dimostrato che il chupacabra appartenga alla razza dei coyote anche se il suo dna presenta delle leggere differenze. In definitiva possiamo affermare effettivamente che questa mitologica creatura esista veramente. Il suo modo di camminare è abbastanza goffo. Questo è dovuto alla differenza di lunghezza degli arti (quelli anteriori sarebbero più corti di quelli posteriori). L'assenza di pelo, sempre secondo recenti studi, sarebbe dovuta ad una qualche malattia cutanea che, a detta degli studiosi, non potrebbe essere la scabbia in quanto l'assenza di un manto peloso è uniforme su tutto il corpo mentre la scabbia porta alla caduta del pelo stesso a chiazze che mano mano tendono ad allargarsi per il semplice fatto che l'animale continua a grattarsi cercando di sfregarsi contro qualsiasi superficie ruvida (tronchi di alberi, Arbusti etc.). Inoltre la particolarissima pelle viene attraversata, nella zona della spina dorsale, da una specie di cresta costituita da dei peli evidentemente più lunghi della peluria presente sul resto del corpo.
Il suo habitat naturale si identifica nella boscaglia e precisamente in dei buchi scavati al di sotto del terreno che sarebbero causa, come nelle talpe, della mancanza di pelo (teoria smentita dalle stesse affermazioni precedentemente scritte). La composizione della dentatura sarebbe anch'essa assai strana: presenta infatti la mancanza dei denti incisivi inferiori e superiori sostituiti da due ampi canini delle dimensioni di circa cinque centimetri, questi si trovano nella parte superiore della dentatura mentre nella parte inferiore non abbiamo la certezza della loro lunghezza in quanto l'esemplare ritrovato in Messico e conservato da una donna possedente un'ampia campagna presenta si due denti simili nella forma ma non nella lunghezza si suppone infatti, analizzando il loro diametro, che le dimensioni effettivamente riscontrate non siano quelle reali; si giunge perciò alla conclusione che i denti inferiori dell'esemplare ritrovato siano letteralmente "consumati". Posto leggermente a destra del canino superiore destro, precedentemente descritto, si troverebbe un buco il quale non si identificherebbe in una mancanza di un dente bensì in un vero e prorpio passaggio dal quale il sangue delle vittime passa per poi andare a finire nello stomaco (un pò come i vampiri), questo spiegherebbe anche l' assenza di sangue nella scena del crimine.Ultimamente è stato ritrovato un vero esemplare morto investito da un auto in Texas. In seguito altri tre esemplari maschi sono usciti a cercare il compagno. Sono stati ritrovati anche loro investiti da un'auto.[1]
Il ritrovamento in Texas
Nel 2007, la trasmissione Voyager su Rai 2 si è interessata alla storia del chupacabra.
La trasmissione ha riguardato il ritrovamento da parte di una studiosa di animali del Texas dei cadaveri di tre esemplari di presunti chupacabra[2] che peraltro si sarebbero rivelati, ad un esame del DNA dei semplici coyote. L'esito della querelle scientifica non è definito.
L'esame del DNA ha comunque evidenziato una lieve differenza genetica rispetto al "classico" coyote, le differenze si possono anche osservare dai tratti somatici dell'animale ritrovato che ha delle caratteristiche differenti dai normali coyote, come le zampe anteriori più piccole di quelle posteriori, l'assenza di pelo, grandi canini sia nella parte superiore che in quella inferiore della bocca nonche l'assenza di dentatura tra i canini. Presenta inoltre dei fori sulle gengive, di fianco ai canini i quali potrebbero servire per aspirare il sangue dalle vittime. Ultima particolarità sono gli occhi azzurro accesso, non è ancora chiaro se questi tratti somatici siano da imputarsi ad una serie di malattie, ma ad un primo esame sembra che l'animale ritrovato sia perfettamente sano e non affetto da scabbia o rogna sarcoptica, malattie che in ogni caso non spiegherebbero le grosse dimensioni dei canini. Probabilmente il chupacabras è solamente una particolare razza di coyote nata da un incrocio con altri coyote, lupi o canidi.
Il primo avvistamento risalirebbe al 1975 a Porto Rico. Sono stati segnalati avvistamenti e aggressioni in Messico, Guatemala, Brasile, Ecuador, Costa Rica e coste della Florida.[citazione necessaria]
L'esistenza dello chupacabra viene sostenuta nel contesto di diverse teorie del complotto. La posizione ufficiale della scienza è che si tratti di una leggenda o di un mito di origini recenti. Questo essere generalmente non è preso in considerazione dalla criptozoologia in quanto ritenuto più figura mitologica che animale in carne ed ossa.
Questo essere sembrerebbe dotato di un'appendice in grado di penetrare nei tessuti e nelle ossa delle vittime iniettando una sostanza che impedisce il rigor mortis (rigidità cadaverica) nelle vittime.
Praticando tre fori triangolari all'altezza della vena giugulare e servendosi di quest'ipotetica appendice il chupacabra dissangua la vittima cauterizzando la ferita all'istante, asportando anche organi interni e parti di materiale biologico. Il sangue delle vittime stranamente non coagula.
Come tutti i tipi di creature leggendarie, ci sono descrizioni assai diversificate del suo aspetto. La più frequente descrizione è quella di un essere che si muove con postura eretta ma leggermente curvo, che procede a balzi lasciando impronte a tre polpastrelli, con arti allungati terminanti in tre dita artigliate, viso appuntito e lungo con occhi rossi e allungati, due fori al posto delle narici, piccole orecchie appuntite e presenza di squame anch'esse appuntite come quelle dei coccodrilli sul dorso e sul capo oppure c'è chi dice sia invece ricoperto di peli ispidi e lunghi sul corpo. Queste squame sarebbero fatte vibrare dall'essere e produrrebbero un suono particolare, ascoltato dai testimoni in concomitanza con l'emissione di un odore sgradevole.
I recenti ritrovamenti di carogne nell'America Latina (Messico e Cile soprattutto) e la cattura e uccisione in Texas del Caneratto pigmeo o Canerado, meglio noto come Chupacabras, dimostrerebbe l'esistenza di questo essere, che perciò non sarebbe, come finora ipotizzato, solo il frutto di miti, fantasie o leggende. La cosa più curiosa e che attrae maggiormente gli zoologi e i criptozoologi non è solo il suo aspetto, ma il fatto che non si è riusciti ancora a spiegare la rapida diffusione sull'intero suolo americano di questa specie. Ci si chiede se la curiosa creatura dall'aspetto di coyote-wallaby sia stato importato (ciò potrebbe condurre all'istituto libico Bive tecnos), o se sia stato creato attraverso esperimenti di laboratori americani.[citazione necessaria]
Effettivamente l'aspetto, riconducibile a quello di un coyote ma allo stesso tempo ad un cane , ci fa intuire la possibilità che l'animale di cui parliamo sia un ibrido. Recenti studi sulla composizione del dna hanno dimostrato che il chupacabra appartenga alla razza dei coyote anche se il suo dna presenta delle leggere differenze. In definitiva possiamo affermare effettivamente che questa mitologica creatura esista veramente. Il suo modo di camminare è abbastanza goffo. Questo è dovuto alla differenza di lunghezza degli arti (quelli anteriori sarebbero più corti di quelli posteriori). L'assenza di pelo, sempre secondo recenti studi, sarebbe dovuta ad una qualche malattia cutanea che, a detta degli studiosi, non potrebbe essere la scabbia in quanto l'assenza di un manto peloso è uniforme su tutto il corpo mentre la scabbia porta alla caduta del pelo stesso a chiazze che mano mano tendono ad allargarsi per il semplice fatto che l'animale continua a grattarsi cercando di sfregarsi contro qualsiasi superficie ruvida (tronchi di alberi, Arbusti etc.). Inoltre la particolarissima pelle viene attraversata, nella zona della spina dorsale, da una specie di cresta costituita da dei peli evidentemente più lunghi della peluria presente sul resto del corpo.
Il suo habitat naturale si identifica nella boscaglia e precisamente in dei buchi scavati al di sotto del terreno che sarebbero causa, come nelle talpe, della mancanza di pelo (teoria smentita dalle stesse affermazioni precedentemente scritte). La composizione della dentatura sarebbe anch'essa assai strana: presenta infatti la mancanza dei denti incisivi inferiori e superiori sostituiti da due ampi canini delle dimensioni di circa cinque centimetri, questi si trovano nella parte superiore della dentatura mentre nella parte inferiore non abbiamo la certezza della loro lunghezza in quanto l'esemplare ritrovato in Messico e conservato da una donna possedente un'ampia campagna presenta si due denti simili nella forma ma non nella lunghezza si suppone infatti, analizzando il loro diametro, che le dimensioni effettivamente riscontrate non siano quelle reali; si giunge perciò alla conclusione che i denti inferiori dell'esemplare ritrovato siano letteralmente "consumati". Posto leggermente a destra del canino superiore destro, precedentemente descritto, si troverebbe un buco il quale non si identificherebbe in una mancanza di un dente bensì in un vero e prorpio passaggio dal quale il sangue delle vittime passa per poi andare a finire nello stomaco (un pò come i vampiri), questo spiegherebbe anche l' assenza di sangue nella scena del crimine.Ultimamente è stato ritrovato un vero esemplare morto investito da un auto in Texas. In seguito altri tre esemplari maschi sono usciti a cercare il compagno. Sono stati ritrovati anche loro investiti da un'auto.[1]
Il ritrovamento in Texas
Nel 2007, la trasmissione Voyager su Rai 2 si è interessata alla storia del chupacabra.
La trasmissione ha riguardato il ritrovamento da parte di una studiosa di animali del Texas dei cadaveri di tre esemplari di presunti chupacabra[2] che peraltro si sarebbero rivelati, ad un esame del DNA dei semplici coyote. L'esito della querelle scientifica non è definito.
L'esame del DNA ha comunque evidenziato una lieve differenza genetica rispetto al "classico" coyote, le differenze si possono anche osservare dai tratti somatici dell'animale ritrovato che ha delle caratteristiche differenti dai normali coyote, come le zampe anteriori più piccole di quelle posteriori, l'assenza di pelo, grandi canini sia nella parte superiore che in quella inferiore della bocca nonche l'assenza di dentatura tra i canini. Presenta inoltre dei fori sulle gengive, di fianco ai canini i quali potrebbero servire per aspirare il sangue dalle vittime. Ultima particolarità sono gli occhi azzurro accesso, non è ancora chiaro se questi tratti somatici siano da imputarsi ad una serie di malattie, ma ad un primo esame sembra che l'animale ritrovato sia perfettamente sano e non affetto da scabbia o rogna sarcoptica, malattie che in ogni caso non spiegherebbero le grosse dimensioni dei canini. Probabilmente il chupacabras è solamente una particolare razza di coyote nata da un incrocio con altri coyote, lupi o canidi.