Release Un po' di storia (Insigne,Giovinco)

#MarshMallouJ-

Utente Esperto
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8 Settembre 2011
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"Lorenzo il Magnifico" e la "Formica Atomica". Eccoli gli uomini copertina della Nazionale di Cesare Prandelli, quelli che dovranno portarci dritti a Brasile 2014. Piccoli talenti, o talenti piccoli capaci di sognare in grande, fantasia al potere, geni tascabili in grado di fare la differenza. Storie simili, percorsi paralleli che nonostante le regole trovano il loro punto di incontro in azzurro. Ma non è soltanto una questione di altezza: entrambi, a dispetto dei centimetri, guardano tutti dall'alto in una classifica di Serie A appena sbocciata e in attesa di gerarchie ben delineate.

Entrambi, prima di vestire le maglie di Juventus e Napoli, sono passati dalla provincia, costruendo favole a Parma (piazzamento europeo sfiorato) e a Pescara (promozione centrata a coronamento dell'esaltante gestione Zeman). Entrambi, come se non bastasse, hanno lasciato il segno nella tappa intermedia chiamata Under 21: Giovinco vivendo da protagonista il biennio 2007-2009 targato Casiraghi, Insigne sbocciando nell'era Ferrara per poi confermarsi all'esordio di Devis Mangia. L'ultima analogia, la più suggestiva, è fotografata da quel numero 10 che nessuno dei due indossa, ma che entrambi incarnano alla perfezione nell'immaginario collettivo. Proprio come Alessandro Del Piero.

Alex è nel destino di Seba: uno maestro, l'altro erede di una maglietta tanto pesante quanto fatta su misura, a giudicare da prestazioni come quella di Udine. Alex, però, è anche nel cuore di Lorenzo, che confessa di averlo come modello da quando era bambino. Vederli insieme portare in alto l'Italia è una pazza idea che forse accarezza anche Prandelli. "Lorenzo il Magnifico" e la "Formica Atomica", talenti piccoli capaci di sognare in grande, armi nelle quali è custodito il segreto del successo.
 
Riferimento: Un po' di storia (Insigne,Giovinco)

A mio avviso, entrambi rappresentano delle eccezioni nel panorama calcistico italiano...molto spesso, infatti, come avviene invece negli altri campionati, non viene data fiducia alle giovani promesse che, di contro, avrebbero bisogno di fiducia e continuità per potersi affermare...è ora che capiscano questo i nostri dirigenti, altrimenti campioni come Messi e C.Ronaldo, noi non li avremo mai, se non in tarda età.