- 7 Febbraio 2010
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AMSTERDAM, Olanda -- La Luna si è formata da una potente esplosione nucleare sulla Terra. Lo sostengono due ricercatori dell'Università del Western Cape in Sud Africa e dell'Università di Amsterdam. La loro ricerca è stata pubblicata sulla rivista di studi internazionali "Earth Moon and Planets International Journal of Solar System Science".
Finora la teoria più accreditata della formazione della Luna era quella dell'impatto gigante fra la Terra e un corpo celeste dalle dimensioni di Marte, che creò abbastanza materiale nell'orbita attorno alla Terra da formare la Luna. Si tratta di una teoria che ha diversi punti deboli fra cui la percentuale di ossido di Ferro trovata sulla Luna che dimostrerebbe che il materiale proto-lunare arriverebbe solo da un piccolo strato del mantello terrestre.
Ora però lo studio dei scienziati azzarda una rivoluzionaria ipotesi che rispolvera la cosiddetta "teoria della fissione" elaborata negli anni Sessanta. Tutto parte dalle somiglianze fra il contenuto d'isotopi delle rocce lunari e quelle della Terra.
In questo modello, la Terra primordiale era un corpo rotante, dotato di forze centrifughe solo di poco inferiori a quelle gravitazionali. Ebbene, secondo la teoria, la Luna si sarebbe staccata dall'Equatore terrestre a causa di una piccola variazione della velocità angolare del nostro pianeta. Ma da dove arriverebbe la variazione di velocità?
Dall'esplosione nucleare di un georeattore naturale, sostengono i due scienziati. In pratica le forze centrifughe avrebbero concentrato gli elementi più pesanti, come uranio e il torio, vicino alla superficie terrestre, dalle parti dell'Equatore. Questa concentrazione avrebbe dato vita all'esplosione che avrebbe poi permesso il distacco della Luna.
L'esistenza dei georeattori è stata provata nel 1970, quando venne documentata la presenza di un georeattore attivo tra 1,5 e 2 miliardi di anni fa a Oklo, in Gabon.
fonte:
scienze.tv
Finora la teoria più accreditata della formazione della Luna era quella dell'impatto gigante fra la Terra e un corpo celeste dalle dimensioni di Marte, che creò abbastanza materiale nell'orbita attorno alla Terra da formare la Luna. Si tratta di una teoria che ha diversi punti deboli fra cui la percentuale di ossido di Ferro trovata sulla Luna che dimostrerebbe che il materiale proto-lunare arriverebbe solo da un piccolo strato del mantello terrestre.
Ora però lo studio dei scienziati azzarda una rivoluzionaria ipotesi che rispolvera la cosiddetta "teoria della fissione" elaborata negli anni Sessanta. Tutto parte dalle somiglianze fra il contenuto d'isotopi delle rocce lunari e quelle della Terra.
In questo modello, la Terra primordiale era un corpo rotante, dotato di forze centrifughe solo di poco inferiori a quelle gravitazionali. Ebbene, secondo la teoria, la Luna si sarebbe staccata dall'Equatore terrestre a causa di una piccola variazione della velocità angolare del nostro pianeta. Ma da dove arriverebbe la variazione di velocità?
Dall'esplosione nucleare di un georeattore naturale, sostengono i due scienziati. In pratica le forze centrifughe avrebbero concentrato gli elementi più pesanti, come uranio e il torio, vicino alla superficie terrestre, dalle parti dell'Equatore. Questa concentrazione avrebbe dato vita all'esplosione che avrebbe poi permesso il distacco della Luna.
L'esistenza dei georeattori è stata provata nel 1970, quando venne documentata la presenza di un georeattore attivo tra 1,5 e 2 miliardi di anni fa a Oklo, in Gabon.
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scienze.tv