Via libera alle misure anticrisi
Bonus del 50% sugli utili reinvestiti, via il ticket specialistico. Alitalia bond rimborsati al 70%.ROMA — Via libera del Con*siglio dei ministri al decreto con gli aiuti alle imprese e che anticipa, come l'anno scorso, la Finanziaria di set*tembre. «Il governo ha fatto la sua parte, ora è l'economia che deve fare la sua» ha detto il ministro Giulio Tremonti il*lustrando le misure. Che van*no dalla detassazione al 50% degli utili delle imprese rein*vestiti in macchinari al bonus per quelle che non licenziano, all'accelerazione dei pagamen*ti della pubblica amministra*zione. Passando per una nuo*va stretta all'evasione fiscale internazionale, preludio dello scudo che arriverà tra qual*che settimana, e una nuova «spazzolata» alle banche.
Il decreto non dovrebbe ave*re impatto sui conti pubblici. La detassazione degli utili d'im*presa costa circa 2 miliardi, ma è coperta da altre entrate, che derivano essenzialmente dalla stretta sull'evasione internazio*nale e dalla nuova imposta so*stitutiva del 6% sulle plusvalen*ze nella compravendita del*l'oro per usi non industriali, che vale solo per le imprese e per Bankitalia. Dal bilancio di assestamento 2009, approvato sempre ieri dal Consiglio dei ministri, sono stati poi recupe*rati 5 miliardi che serviranno in linea di massima all'accele*razione dei pagamenti della pubblica amministrazione. Dalle entrate del decreto, che copriranno anche alcune spe*se impreviste, potrebbero deri*vare fondi che finiranno a Pa*lazzo Chigi per la Finanziaria di settembre.
{loadposition Banner_inText_Left}La detassazione degli utili per l'acquisto dei macchinari delle aziende sarà al 50% e ri*guarderà solo i redditi d'impre*sa, e non quelli da lavoro auto*nomo. Anche per il bonus sul*l'occupazione si confermano le indiscrezioni dei giorni scorsi. «Invece di pagare la cassa inte*grazione dopo, diamo la possi*bilità alle imprese che non li*cenziano di incassare prima il bonus» ha spiegato Tremonti. Ci sono, poi, le misure che ri*guardano l'energia, «che com*porteranno — secondo il mini*stro — una riduzione dei costi sia per le imprese che per le fa*miglie », e lo sblocco degli inve*stimenti privati, con un alleg*gerimento dei passaggi buro*cratici per le autorizzazioni. Un'intera sezione del decre*to riguarda il fisco. Ci sono provvedimenti studiati per fa*vorire gli investimenti nelle tecnologie, che avranno tempi di ammortamento più lunghi, mentre saranno accorciati quelli «per i beni meno strate*gici ». E ci sono parecchi inter*venti mirati a ridurre l'elusio*ne.
Intanto c'è una stretta sulle compensazioni tra crediti e de*biti fiscali: ci saranno più con*trolli, «perché ci sono — secon*do Tremonti — evidentissime frodi», ma nello stesso tempo aumenterà anche la soglia per le compensazioni, oggi ferma a 516 mila euro. C'è una norma che inverte l'onere della prova sui patrimoni detenuti nei pa*radisi fiscali: saranno ritenuti frutto di evasione, a meno che non si dimostri il contrario. Pa*re questa la premessa per lo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero, che potreb*be arrivare con un emenda*mento nel corso dell'esame del decreto. «Stiamo vedendo quello che fanno gli altri. La Gran Bretagna lo ha già deci*so, gli Stati Uniti, in linea di principio, hanno fatto lo stes*so » ha spiegato ieri il ministro. Il decreto prevede anche l'abolizione del ticket sanitario sulla specialistica, il rimborso al 71% per gli obbligazionisti della vecchia Alitalia (50% per gli azionisti), e una nuova stret*ta sulla spesa farmaceutica, cui si aggiungono le norme per ac*celerare il commissariamento delle regioni che non rientra*no nei tetti della spesa sanita*ria, prima tra tutte le Calabria. Infine, c'è la proroga degli sfratti fino al 31 dicembre; ver*rà messa a gara la concessione per il «Gratta e vinci» e ci sarà una stretta sulle invalidità civi*li. Sono anche passati i regola*menti per attuale lo sportello unico per le imprese. Per Confindustria è un de*creto «complessivamente posi*tivo, ma non risolutivo». Plau*de alle misure per l'occupazio*ne la Cisl, mentre la Cgil ritie*ne che i provvedimenti siano «inadeguati alla crisi».
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