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Tom Clancy's The Division: ne è valsa la pena?
Recensione

Tom Clancy’s The Division: ne è valsa la pena?

24-01-2017 Matteo F. Sciacca

Uno sguardo alla storia di The Division

Tom Clancy’s The Division, propostoci dallo studio Massive non molti mesi fa, sembrerebbe esser ambientato in uno scenario post-apocalittico dove il compito principale sarebbe quello di ricostruire NewYork dopo una terribile epidemia avvenuta nel giorno del Black Friday. Differentemente da come molti avrebbero potuto pensare, nella storia non vi è presenza di zombie, poiché il virus delle banconote sembrerebbe essere mortale. Vi ritroverete quindi a combattere con quattro diverse fazioni: RIOT, Purificatori, Rikers e L’ultimo Battaglione. Il loro scopo sarebbe principalmente quello di conquistare l’intera città sottomettendo gli ultimi cittadini rimasti al loro volere in uno scontro “Tutti contro tutti”.

The Division screenplay

Ambientazione di gioco

La mappa è composta da 2 grandi sezioni principali:

  • Dark Zone (Zona nera): un luogo oscuro (come detto dallo stesso nome) e pieno di nemici assetati di potere, questa zona è stata denominata così perché sembrerebbe essere la parte di mappa nella quale non si è riusciti a tener a bada il virus, e quindi è stato sigillato e abbandonato dalle forze della JTF, ma attenti mentre la visitate, nessuno è vostro amico.
  • Green Zone, composta dai vari rifugi sicuri nei quali si può fare conoscenza con gli altri giocatori e formare il proprio team.

Parlando invece del territorio circostante, i dettagli sembrerebbero esser stati curati in maniera sufficiente. Inoltre questo titolo gode di un motore grafico proprietario, lo Snowdrop Engine, il quale sembrerebbe svolgere bene il suo lavoro, ma come andrò a parlarvi a breve, scoprirete che ha anch’esso ha i suoi contro. Vi sono inoltre due DLC che sono rispettivamente: Survival e Underground. Nel primo dovrete sopravvivere soli all’interno di New York portando in salvo quante più risorse possibili all’interno delle vostre missioni, mentre su Underground sarete scaraventati nei sotterranei di questa magnifica città a combattere contro le fazioni nemiche per il dominio degli avamposti, ma attenzione, la mappa cambierà ogni volta.

The Division screenplay

Motore grafico Snowdrop Engine

Il motore grafico di The Division non ha molto da invidiare ai suoi simili, però anche lui ha non poche lacune che casa Ubisoft, proprietaria di Massive, avrebbe certamente potuto colmare. Come ho già avuto modo di dirvi, l’ambientazione sembrerebbe esser ben curata anche nei dettagli in certi casi, però il problema principale dello Snowdrop sembrerebbe essere in realtà la fisica, ciò che dà tanto da parlare su questo motore grafico è infatti il fatto che molte cose non sembrano avere alcuna fisica, ma vengono eseguite per script.

Un esempio? Le portiere delle auto: tutti siamo stati stupiti dal fatto che il protagonista potesse interagire con esse quando si riparava dietro un’auto; l’unico problema è che quel movimento non è dato dal fatto che il giocatore si è appoggiato proprio sopra ad essa, ma solo dal fatto che la hitbox del nostro giocatore ha incontrato quella della portiera. Infatti, se proverete a sparare alla portiera dall’interno dell’auto, questa si chiuderà ugualmente verso l’interno.

Tolte queste piccole cose, questo motore grafico sembrerebbe essere uno dei migliori per la categoria Next Gen, sebbene di Next Gen effettivamente non abbia molto: basti pensare al fatto che le console continuano ad usare hardware abbastanza antiquato. Osservate ad esempio l’ombra del personaggio sulla versione PS4 di The Division, e fate lo stesso sulla versione PC con impostazioni al massimo se ne avete la possibilità: la differenza è evidente.

Comparto Audio/Visivo

Per quanto riguarda le immagini e il sonoro che ci viene proposto durante il gioco, non ho molto da dire: si sposano abbastanza bene e garantiscono fluidità durante le sessioni di gioco, sebbene potrebbero risultare monotoni dopo un po’.

Meccaniche di gioco

Il gioco è molto incentrato sullo stile spara e fuggi, infatti vi ritroverete in scenari d’azione molto attivi all’interno dei quali dovrete avere riflessi pronti per riuscire a sopravvivere; in alcune missioni vi potrete ritrovare in estrema difficoltà inoltre se non avrete compagni ad aiutarvi. Infatti sarà possibile giocare le missioni in Solo, ma in certe situazioni questo sarebbe a dire un vero e proprio suicidio, poiché vi saranno fin troppi nemici da dover battere, almeno nei primi livelli. Inoltre vi è una piccola feature che non bisogna tralasciare: la mappa di gioco. Essa è stata una vera e propria rivoluzione: semplice, lineare, veloce e dritta al punto.

In conclusione

The Division è un gioco che richiama molto lo stile dei giochi di ruolo, un po’ come Destiny se vogliamo eseguire un confronto, l’unico problema principale a parer mio è che il personaggio di un livello inferiore al 20 sembrerebbe non essere in grado di avvitare un silenziatore livello 20 su un’arma. Questa caratteristica si sarebbe potuta proporre in un videogioco fantasy, ma su TPS mi sembra alquanto bizzarra. La risposta alla domanda: ne è valsa la pena? Rimane ancora non molto definita, dati i molti lavori in corso sul gioco anche in questo momento, ma se devo essere sincero dando uno sguardo principale, la risposta è . Se sei inoltre un amante del genere RPG o TPS e vuoi divertirti giocando con i tuoi amici, questo gioco fa comunque al caso tuo. Assicurati però di avere un’ottima connessione, altrimenti ti verrà un po’ difficile eseguire partite all’interno del mondo di gioco!


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