Suppaman
Utente Senior
- 15 Febbraio 2007
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Beh io non l'ho provato xò quella era l'idea che mi sono fatto della modalità single player di call of duty 4 leggendo la recensione su multiplayer.it se vuoi te la riporto:
"In realtà, rimanendo ancorati al single player, non è solo la durata della campagna a difettare.
Call of Duty si è sempre contraddistinto storicamente per la sua incredibile linearità e per l'azione ai massimi livelli possibili di scripting. La strada da seguire mentre si avanza nella mappa è sempre e soltanto una; qualche volta ci viene data una via secondaria per tentare di fiancheggiare il nemico invece di assaltarlo frontalmente ma è ben poca cosa. Solitamente ci si trova sempre in compagnia di altri 3-4 soldati che non possono essere in alcun modo controllati o comandati: tutto è scriptato al millesimo e ogni evento si attiverà al nostro passaggio nel modo in cui è stato programmato. Fino a quando noi non avanzeremo fino a una certa posizione, i nostri compagni rimarranno sotto copertura a sparare contro ondate di nemici senza sosta e non tenteranno di procedere per cercare di completare gli obiettivi di missione. E' il giocatore che dovrà osare e avrà il compito di mettere in moto gli eventi.
D'altra parte i nostri compagni più fedeli e legati alla trama principale sono praticamente immortali e non potranno essere uccisi, quindi sarebbe stato decisamente troppo facile far svolgere a loro il lavoro sporco.
Probabilmente il mix tra livelli interamente scriptati, una forma piuttosto evidente di respawn e la presenza di soldati alleati dalla vita infinita potrà far storcere il naso a chi cerca in CoD4 una simulazione in stile Operation Flashpoint o Rainbow Six. Ma approcciarsi al gioco con questa convinzione è sbagliato: Call of Duty è un film di guerra interattivo, dove ogni elemento della storia è perfettamente amalgamato nell'azione che permea ogni mappa e procedere lungo livelli disegnati ad arte con il preciso obiettivo di immergere il giocatore in questa guerra moderna è una sensazione che dà grande soddisfazione e un senso di completezza assoluto quando, al termine di un'incursione in territorio nemico ci si ritrova a fare comunella intorno al proprio capitano."
"In realtà, rimanendo ancorati al single player, non è solo la durata della campagna a difettare.
Call of Duty si è sempre contraddistinto storicamente per la sua incredibile linearità e per l'azione ai massimi livelli possibili di scripting. La strada da seguire mentre si avanza nella mappa è sempre e soltanto una; qualche volta ci viene data una via secondaria per tentare di fiancheggiare il nemico invece di assaltarlo frontalmente ma è ben poca cosa. Solitamente ci si trova sempre in compagnia di altri 3-4 soldati che non possono essere in alcun modo controllati o comandati: tutto è scriptato al millesimo e ogni evento si attiverà al nostro passaggio nel modo in cui è stato programmato. Fino a quando noi non avanzeremo fino a una certa posizione, i nostri compagni rimarranno sotto copertura a sparare contro ondate di nemici senza sosta e non tenteranno di procedere per cercare di completare gli obiettivi di missione. E' il giocatore che dovrà osare e avrà il compito di mettere in moto gli eventi.
D'altra parte i nostri compagni più fedeli e legati alla trama principale sono praticamente immortali e non potranno essere uccisi, quindi sarebbe stato decisamente troppo facile far svolgere a loro il lavoro sporco.
Probabilmente il mix tra livelli interamente scriptati, una forma piuttosto evidente di respawn e la presenza di soldati alleati dalla vita infinita potrà far storcere il naso a chi cerca in CoD4 una simulazione in stile Operation Flashpoint o Rainbow Six. Ma approcciarsi al gioco con questa convinzione è sbagliato: Call of Duty è un film di guerra interattivo, dove ogni elemento della storia è perfettamente amalgamato nell'azione che permea ogni mappa e procedere lungo livelli disegnati ad arte con il preciso obiettivo di immergere il giocatore in questa guerra moderna è una sensazione che dà grande soddisfazione e un senso di completezza assoluto quando, al termine di un'incursione in territorio nemico ci si ritrova a fare comunella intorno al proprio capitano."