Prima dell'invenzione dell'automobile, il cavallo è stato quasi l'unico mezzo di trasporto, sia che tirasse carri o carrozze, sia che venisse montano direttamente dal cavaliere. Oggi i cavalli sono allevati quasi solo per gli appassionati dell'equitazione. I cavalli più veloci, i purosangue inglesi, hanno avuto origine dall'incrocio, avvenuto alla fine del Settecento, tra giumente locali e un cavallo arabo portato in Inghilterra a seguito di una campagna militare. Gli incroci di purosangue con cavalli di altre razze vengono definiti mezzosangue.
Qui sopra, a sinistra è illustrata una tipica sella messicana-americana, larga e comoda. A destra, invece, si vede una sella inglese, leggera e adatta allo sport.
Cavallo da tiro - Fino a qualche decennio fa, e sempre più raramente oggi, non era difficile incontrare in campagna carri di fieno trainati da lenti e possenti cavalli da tiro.
In tutto il mondo - In America il cavallo non esisteva; vi è stato importato nel sedicesimo secolo dai conquistatori spagnoli. Naturalmente ebbe un successo immediato, sia da parte dei colonizzatori, sia da parte della popolazione locale, che lo montava senza sella o, come si dice, "a pelo". Alcuni animali, sfuggiti ai loro padroni, originarono mandrie di cavalli rinselvatichiti, chiamati mustang. Esistono ancora mandrie di mustang negli Stati Uniti sud-occidentali, ma un tempo erano molto più numerose.
Veloci corridori - I cavalli da corsa possono mantenere una velocità di circa 60 chilometri l'ora, ma per brevi scatti arrivano anche a 70. Le corse di cavalli sono organizzate da secoli: in quelle degli antichi romani, essi trainavano carri a due ruote, le bighe.
Il cavallo, allo stato selvatico, ama vivere in compagnia dei suoi simili, formando mandrie composte di qualche decina di individui.
Lipizzani - Sono i cavalli della razza di Lipizza creata nel 1580 dall'arciduca di Stiria, che incrociò cavalli del Polesine con esemplari andalusi e napoletani. Sono utilizzati da una famosa scuola di equitazione di Vienna per eseguire passi e figure simili a una danza.
Davide e Golia - La figura mostra la differenza tra la razza più grande, la belga, e quella più piccola, il pony nano.
Il corpo massiccio, le orecchie corte e le grosse zampe spesso ricoperte di lungo pelo sono le caratteristiche del cavallo da tiro.
Foto:
Fonte mia
Qui sopra, a sinistra è illustrata una tipica sella messicana-americana, larga e comoda. A destra, invece, si vede una sella inglese, leggera e adatta allo sport.
Cavallo da tiro - Fino a qualche decennio fa, e sempre più raramente oggi, non era difficile incontrare in campagna carri di fieno trainati da lenti e possenti cavalli da tiro.
In tutto il mondo - In America il cavallo non esisteva; vi è stato importato nel sedicesimo secolo dai conquistatori spagnoli. Naturalmente ebbe un successo immediato, sia da parte dei colonizzatori, sia da parte della popolazione locale, che lo montava senza sella o, come si dice, "a pelo". Alcuni animali, sfuggiti ai loro padroni, originarono mandrie di cavalli rinselvatichiti, chiamati mustang. Esistono ancora mandrie di mustang negli Stati Uniti sud-occidentali, ma un tempo erano molto più numerose.
Veloci corridori - I cavalli da corsa possono mantenere una velocità di circa 60 chilometri l'ora, ma per brevi scatti arrivano anche a 70. Le corse di cavalli sono organizzate da secoli: in quelle degli antichi romani, essi trainavano carri a due ruote, le bighe.
Il cavallo, allo stato selvatico, ama vivere in compagnia dei suoi simili, formando mandrie composte di qualche decina di individui.
Lipizzani - Sono i cavalli della razza di Lipizza creata nel 1580 dall'arciduca di Stiria, che incrociò cavalli del Polesine con esemplari andalusi e napoletani. Sono utilizzati da una famosa scuola di equitazione di Vienna per eseguire passi e figure simili a una danza.
Davide e Golia - La figura mostra la differenza tra la razza più grande, la belga, e quella più piccola, il pony nano.
Il corpo massiccio, le orecchie corte e le grosse zampe spesso ricoperte di lungo pelo sono le caratteristiche del cavallo da tiro.
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