Dopo il grande successo registrato da Modern Warfare, l'esordio di Cold War rappresenta una doppia sfida per Activision: da una parte il titolo deve necessariamente confermare la bontà della rotta inaugurata lo scorso anno, e dall'altra ha l'obbligo di onorare la memoria di una delle migliori parentesi di Call of Duty, quella segnata dai primi due Black Ops. Per soddisfare appieno le legittime aspettative dei fan, il team di Treyarch ha deciso di riportarci dove tutto è iniziato, a cavallo di quella cortina di ferro che negli anni ‘80 rappresentava il fronte conteso tra Stati Uniti e Unione Sovietica, due superpotenze impegnate in una guerra fredda apparentemente senza fine.
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Di nuovo sulla breccia, ci troveremo al fianco di alcuni dei personaggi più iconici del franchise, alle prese con un complotto che minaccia di spostare sulla mezzanotte le lancette dell'orologio dell'apocalisse. Sì, ragazzi, Black Ops è tornato.
Un discorso che riguarda anche l'armamentario a disposizione dei giocatori, che comprende una mole considerevole di strumenti letali perfettamente in grado di saziare gli appetiti dei guerriglieri digitali. Il Create-a-Class di Cold War è una sorta di ibrido tra il classico Pick Ten di Black Ops e quello visto nell'ultimo Modern Warfare: i giocatori possono comporre la propria dotazione bellica scegliendo un'arma principale, una secondaria, un equipaggiamento letale (come granate esplosive, C4 e molotov), uno tattico (granate stordenti, fiale per il recupero della salute, bombe fumogene, ecc.), un potenziamento da campo (ad esempio il classico Sistema Trophy o una mina di prossimità), tre perk e una wildcard utile a infrangere alcune delle regole base del loadout. Anche in questo caso, non abbiamo rilevato particolari fratture negli equilibri del sistema di personalizzazione della classe, che include una versione parzialmente rivista del Gunsmith del precedente capitolo, ancora più leggibile e intuitivo.
Nulla da recriminare neanche per ciò che riguarda il sistema di progressione, per la gran parte sovrapponibile a quello di Modern Warfare e condiviso tra tutte le modalità di gioco. Una scelta, quest'ultima, che può rappresentare un ulteriore incentivo a spendere qualche ora nel tentativo di respingere le orde infernali tra le maglie dell'amatissima modalità Zombie, che si presenta all'appuntamento col lancio in una forma smagliante.
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Di nuovo sulla breccia, ci troveremo al fianco di alcuni dei personaggi più iconici del franchise, alle prese con un complotto che minaccia di spostare sulla mezzanotte le lancette dell'orologio dell'apocalisse. Sì, ragazzi, Black Ops è tornato.
Parlando di classici, è impossibile non citare un ritorno particolarmente atteso, quello delle scorestreak, introdotte per la prima volta proprio da Treyarch in Black Ops 2. A differenza delle killstreak di Modern Warfare, legate esclusivamente all'accumulo di uccisioni, questo sistema premia i giocatori anche per le azioni di supporto e per il raggiungimento degli obiettivi di ogni modalità, promuovendo così il gioco di squadra. Per quanto riguarda gli effetti delle varie scorestreak - che includono droni spia, torrette automatizzate e attacchi aerei - non abbiamo avvertito storture evidenti nel bilanciamento generale, sebbene si tratti di una considerazione da valutare sul lungo periodo.Perfavore,
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Un discorso che riguarda anche l'armamentario a disposizione dei giocatori, che comprende una mole considerevole di strumenti letali perfettamente in grado di saziare gli appetiti dei guerriglieri digitali. Il Create-a-Class di Cold War è una sorta di ibrido tra il classico Pick Ten di Black Ops e quello visto nell'ultimo Modern Warfare: i giocatori possono comporre la propria dotazione bellica scegliendo un'arma principale, una secondaria, un equipaggiamento letale (come granate esplosive, C4 e molotov), uno tattico (granate stordenti, fiale per il recupero della salute, bombe fumogene, ecc.), un potenziamento da campo (ad esempio il classico Sistema Trophy o una mina di prossimità), tre perk e una wildcard utile a infrangere alcune delle regole base del loadout. Anche in questo caso, non abbiamo rilevato particolari fratture negli equilibri del sistema di personalizzazione della classe, che include una versione parzialmente rivista del Gunsmith del precedente capitolo, ancora più leggibile e intuitivo.
Nulla da recriminare neanche per ciò che riguarda il sistema di progressione, per la gran parte sovrapponibile a quello di Modern Warfare e condiviso tra tutte le modalità di gioco. Una scelta, quest'ultima, che può rappresentare un ulteriore incentivo a spendere qualche ora nel tentativo di respingere le orde infernali tra le maglie dell'amatissima modalità Zombie, che si presenta all'appuntamento col lancio in una forma smagliante.