Ho bisogno di srivere...
So che già molti di voi la prenderanno sul ridere, ma voglio sfogarmi voglio dirvi come sono veramente, non un semplice nickname.
Ho 15 anni ormai, sono un ragazzo con mille emozioni, ho provato emozioni all'età di 9 anni che si provano quando si è più grandi. Queste emozioni sono svariate: amore, comprensione, e anche una grandissima generosità ma soprattutto una grandissima sensibilità. Queste emozioni sono incominciate a manifestarsi quando avevo 9 anni, dopo la morte di mio padre. Sinceramente non so neanche perchè sto scrivendo qui, a degli sconosciuti, certi potrebbero essere maturi e comprensibili e altri infantili e incomprensibili. Queste emozioni divvennero un tutt'uno con me stesso. Agivo in base loro non le aggiravo mai, prima mi pentivo, volevo essere come gli altri, solita frase che tutti ci accorgiamo o accorgeremo che odieremo. All'inizio delle medie le mie emozioni, soprattutto la sensibilitaà (non intendo fragilità!) iniziarono ad essere quasi invadenti, vedevo che ai miei compagni non andavo a genio, vedovo che mi escludevano e mi evitavano. Alla fine della seconda ho deciso di crearmi una maschera, si una maschera come ha detto Franscecop che saluto affetuosamente. Questa maschera si è creata per il semplice motivo di reprimere le mie emozioni e diventare come gli altri. Pensavo che questo obbietivo non si sarebbe mai realizzato ma per disgrazia mia la mia mascherza ha iniziato a prendere forma e a crescere giorno dopo giorno. Alla metà della 3° media la maschera stava già comandando sulle emozioni, non agivo più di istinto ma pensavo, pensavo come gli altri. I miei compagni hanno inziato ad accettarmi, ad uscire. Ho avuto un sacco di "amici, metto le virgolette perchè è un termine non appropiato per gente che ti accetta solamente per che quello che voglio che tu sia.
Fatto stà che non avevo veri amici, erano tutti finti, sapevo già che avrebbero girato le spalle per un mio minomo cambiamento. Dovevo sottostare alle loro leggi, e a quelle della maschera. Alla fine della 3° la maschera invadeva sempre di più il campo delle emozioni, e ogni giorno si manifestava un lato del mio nuovo carattere, sempre minimizzato. Ho cominciato ad essere completamente uguale agli altri, ho smesso di piangere davanti agli altri, ho smesso di fare pensieri assurdi, che però erano d'adulto, ho incominciato solo a ridere, ridere, seembra che ridere ti metta felicità ma in realtà è solo un sinonimo di falsita, non manifesta la felicità ma solo rabbia e timore nascosti nelle viscere della propia anima.
All'inizio della prima liceo ho finalmente gente inteligente, matura ed erano se stessi, finalmente. Ma io? Io ero invece completamente diventanto una maschera, non mi riconoscevo più, avevo ancora delle emozioni nascote che ho tutt'ora ma non riesco più a manifestarle, è come se ci fosse un mantello che blocchi le mie emozioni.
Nonostante la mia maschera ho relazionato benissimo con i miei nuovi amici, e questa volta non metto le virgolette perchè il terimene amici è appropiato. Podarsi che la mia maschera si sia perfozianta al tal punto di diventare un nuovo Io. Ma io piango dentro, rido dentro e soffro dentro. La sera certe volte mi viene da piangere, ho sensi di depressione che mi atterrano, però la mattina seguente mi sento energico come un leone, mi sento sicuro e pronto per ogni cosa, e tutt'ora non capisco come mai questi sbalzi, chiamatela adolescienza ma io provo troppe emozioni in cui l'adolescienza non c'entra nulla, ho incontrato un sacco di persone della mia età e anche superiore e non hanno mai avuto delle emozioni o pensieri come i miei, che ora non voglio specificare. Stavo dicendo... le mie emozioni si stanno rivelando ora e sono stufo di questa maschera, voglio buttarla, disintegrarla. Ma ormai è difficile e quasi impossibile, sono cambiato troppe volte e quando sento che parlano di me, quando ero uno o due anni fà non mi riconosco, anzi mi stupisco. Voi mi vedrete che faccio sempre battute e scherzi, come quando ero alla radio, certo io ho anche quel lato che non è stato ancora preso dalla maschera: la simpatia. Forse è l'unico lato che si è ancora salvato, ora molti di voi penseranno: simpatia dove? Beh basta chiedere alla gente che mi conosce e di certo non dirà il contrario, questo ne sono sicruo. La simpatia è ormai l'unica cosa che mi salva da questo mondo, per così dire. Mi fa fuggire dai problemi, che ora sono diventati anche troppi, sdrammatizzo anche troppo, non riesco più ad affrontare la realtà. Tra poco anche questo lato verrà impossesato dalla maschera...
Ora mi sono sfogato, ora mi conoscete (sempre se avete seguito e per chi ha seguito chiedo grazie per quei 5 o 6 minuti persi ad ascoltare questo povero pazzo.) Ora che mi conoscete forse mi prenderete e mi parlerete in modo diverso, spero positivamente.
L'unica cosa che mi rammarico e non aver chiesto scusa a mio padre prima che morì, ma questo è passato, ora devo pensare al futuro devo sconfiggere l'altro me, in due stiamo troppo scomodi in un solo corpo.
Questo sono io,
Luca
So che già molti di voi la prenderanno sul ridere, ma voglio sfogarmi voglio dirvi come sono veramente, non un semplice nickname.
Ho 15 anni ormai, sono un ragazzo con mille emozioni, ho provato emozioni all'età di 9 anni che si provano quando si è più grandi. Queste emozioni sono svariate: amore, comprensione, e anche una grandissima generosità ma soprattutto una grandissima sensibilità. Queste emozioni sono incominciate a manifestarsi quando avevo 9 anni, dopo la morte di mio padre. Sinceramente non so neanche perchè sto scrivendo qui, a degli sconosciuti, certi potrebbero essere maturi e comprensibili e altri infantili e incomprensibili. Queste emozioni divvennero un tutt'uno con me stesso. Agivo in base loro non le aggiravo mai, prima mi pentivo, volevo essere come gli altri, solita frase che tutti ci accorgiamo o accorgeremo che odieremo. All'inizio delle medie le mie emozioni, soprattutto la sensibilitaà (non intendo fragilità!) iniziarono ad essere quasi invadenti, vedevo che ai miei compagni non andavo a genio, vedovo che mi escludevano e mi evitavano. Alla fine della seconda ho deciso di crearmi una maschera, si una maschera come ha detto Franscecop che saluto affetuosamente. Questa maschera si è creata per il semplice motivo di reprimere le mie emozioni e diventare come gli altri. Pensavo che questo obbietivo non si sarebbe mai realizzato ma per disgrazia mia la mia mascherza ha iniziato a prendere forma e a crescere giorno dopo giorno. Alla metà della 3° media la maschera stava già comandando sulle emozioni, non agivo più di istinto ma pensavo, pensavo come gli altri. I miei compagni hanno inziato ad accettarmi, ad uscire. Ho avuto un sacco di "amici, metto le virgolette perchè è un termine non appropiato per gente che ti accetta solamente per che quello che voglio che tu sia.
Fatto stà che non avevo veri amici, erano tutti finti, sapevo già che avrebbero girato le spalle per un mio minomo cambiamento. Dovevo sottostare alle loro leggi, e a quelle della maschera. Alla fine della 3° la maschera invadeva sempre di più il campo delle emozioni, e ogni giorno si manifestava un lato del mio nuovo carattere, sempre minimizzato. Ho cominciato ad essere completamente uguale agli altri, ho smesso di piangere davanti agli altri, ho smesso di fare pensieri assurdi, che però erano d'adulto, ho incominciato solo a ridere, ridere, seembra che ridere ti metta felicità ma in realtà è solo un sinonimo di falsita, non manifesta la felicità ma solo rabbia e timore nascosti nelle viscere della propia anima.
All'inizio della prima liceo ho finalmente gente inteligente, matura ed erano se stessi, finalmente. Ma io? Io ero invece completamente diventanto una maschera, non mi riconoscevo più, avevo ancora delle emozioni nascote che ho tutt'ora ma non riesco più a manifestarle, è come se ci fosse un mantello che blocchi le mie emozioni.
Nonostante la mia maschera ho relazionato benissimo con i miei nuovi amici, e questa volta non metto le virgolette perchè il terimene amici è appropiato. Podarsi che la mia maschera si sia perfozianta al tal punto di diventare un nuovo Io. Ma io piango dentro, rido dentro e soffro dentro. La sera certe volte mi viene da piangere, ho sensi di depressione che mi atterrano, però la mattina seguente mi sento energico come un leone, mi sento sicuro e pronto per ogni cosa, e tutt'ora non capisco come mai questi sbalzi, chiamatela adolescienza ma io provo troppe emozioni in cui l'adolescienza non c'entra nulla, ho incontrato un sacco di persone della mia età e anche superiore e non hanno mai avuto delle emozioni o pensieri come i miei, che ora non voglio specificare. Stavo dicendo... le mie emozioni si stanno rivelando ora e sono stufo di questa maschera, voglio buttarla, disintegrarla. Ma ormai è difficile e quasi impossibile, sono cambiato troppe volte e quando sento che parlano di me, quando ero uno o due anni fà non mi riconosco, anzi mi stupisco. Voi mi vedrete che faccio sempre battute e scherzi, come quando ero alla radio, certo io ho anche quel lato che non è stato ancora preso dalla maschera: la simpatia. Forse è l'unico lato che si è ancora salvato, ora molti di voi penseranno: simpatia dove? Beh basta chiedere alla gente che mi conosce e di certo non dirà il contrario, questo ne sono sicruo. La simpatia è ormai l'unica cosa che mi salva da questo mondo, per così dire. Mi fa fuggire dai problemi, che ora sono diventati anche troppi, sdrammatizzo anche troppo, non riesco più ad affrontare la realtà. Tra poco anche questo lato verrà impossesato dalla maschera...
Ora mi sono sfogato, ora mi conoscete (sempre se avete seguito e per chi ha seguito chiedo grazie per quei 5 o 6 minuti persi ad ascoltare questo povero pazzo.) Ora che mi conoscete forse mi prenderete e mi parlerete in modo diverso, spero positivamente.
L'unica cosa che mi rammarico e non aver chiesto scusa a mio padre prima che morì, ma questo è passato, ora devo pensare al futuro devo sconfiggere l'altro me, in due stiamo troppo scomodi in un solo corpo.
Questo sono io,
Luca
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