Release «Se la riforma non passa si va a casa»

-AnDr3a-

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20 Novembre 2011
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ROMA
Ammette che la riforma del lavoro non è blindata. Ma se le Camere non dovessero approvarla il ministro del Welfare annuncia, a sorpresa, che l'esecutivo farà un passo indietro. «Noi siamo un Governo composto da tecnici – ha spiegato ieri da Reggio Calabria Elsa Fornero – e se le cose che facciamo non avranno l'approvazione politica, in Parlamento, il Governo va a casa».
Parlando nel corso di un convegno della Fondazione Bellisario su giovani e occupazione, la titolare del Welfare ha ribadito come il Ddl di riforma del mercato del lavoro, che mercoledì scorso ha iniziato l'esame in commissione Lavoro del Senato, sia un provvedimento «per il bene del Paese e non per compiacere sindacati, imprese o partite Iva». La riforma, ha quindi aggiunto, punta a un mercato del lavoro «aperto, inclusivo e dinamico». Dove cioè non ci siano «cittadelle protette» perché «è impensabile» che in una società come la nostra «si possano iniziare e concludere carriere, da 17 a 57 anni, sempre nella stessa realtà aziendale». Un solo contratto a tempo indeterminato «è vicino a vendere illusioni», ha spiegato Elsa Fornero. E in caso di perdita del posto di lavoro l'indennità (erogata dallo Stato, e finanziata anche con soldi pubblici) non può più essere un semplice sussidio. Ma dovrà diventare uno stimolo ad attivare il lavoratore alla ricerca di un nuovo impiego o alla partecipazione a corsi di formazione o riqualificazione professionale.
Da sinistra, ha aggiunto Fornero, «ci accusano di essere stati troppo poco incisivi nella lotta alla precarietà, da destra ci accusano di essere stati troppo incisivi nel ridurre la flessibilità in entrata. Ma le due cose si tengono insieme», ha chiarito.
Il ministro del Welfare ha sottolineato poi che andrà al vertice di maggioranza (in calendario martedì con il premier Mario Monti) «con serietà e senza arroganza». E ha confermato la disponibilità del Governo a emendare (e non stravolgere) il Ddl: «Nessuno ha detto che non si possa toccare». Soprattutto se arriveranno proposte migliorative. «Ma si tratta di una riforma complessa che guarda a molti aspetti del mercato del lavoro». E per questo «ha un suo equilibrio e una sua valenza generale» che è necessario non snaturare. Questo perché, ha sottolineato Elsa Fornero, in Italia si avverte «un grande disagio sociale» dovuto anche al fatto che «negli ultimi 15 anni il nostro Paese si è impoverito per la mancata crescita e con una distribuzione del reddito sperequata a danno delle classi medie e povere».
Ma per invertire rotta non servono "bacchette magiche". Serve piuttosto lavorare con impegno e serietà: «Lo stiamo facendo sul fronte della stabilizzazione finanziaria perché è quella che stringe alla gola le imprese; sul fronte delle liberalizzazioni, e sul fronte del mercato del lavoro». Mentre per applicare una patrimoniale, ha spiegato il ministro, c'è una difficoltà di fondo. Vale a dire quella che «in Italia manca un censimento dei patrimoni».


Fonte consultata: ilsole24ore.com
 
Riferimento: «Se la riforma non passa si va a casa»

Nell'immediato saremmo felici, niente più sacrifici, ma alla fine torneremmo come eravamo prima, se non peggio