Secondo me era inevitabile fin dall'inizio, risultati e prestazioni l'hanno fatto capire fin troppo bene. Bisogna guardarla dall'ottica che ora analizzerò.
Nel 2006 l'Italia ha vinto per fortuna e non è corretto dire che siamo stati invincibili, dato che la nostra invincibilità è stata generosamente aiutata da quello che io chiamo fattore C (e non per caso, i più svegli ci arriveranno, per gli altri mi riferisco all'ultima parola di questo paragrafo, dopo "emerito"). Ci siamo scontrati contro squadre molto deboli rispetto a noi (che, comunque, non eravamo affatto da buttare, anzi, avevamo degli ottimi giocatori e la maggiorparte nel punto migliore della loro carriera calcistica); siamo stati apprezzabili solamente con la Germania ma con la Francia, che ci ha dominati dall'inizio della partita, è stato tutto un emerito C**O.
Contando ciò, vorrei passare ad analizzare questo mondiale. Dopo il 2006, si è chiuso un ciclo. Un ciclo che vedeva al suo interno giocatori esperti e, come detto prima, nel punto migliore della loro carriera, il non plus ultra dei loro anni nella Nazionale. Dopo quattro anni (ma anche dopo due, agli Europei) questi giocatori molto apprezzabili erano da buttare nel cesso, la loro esperienza valeva ben poco se confrontata con la tecnica in decadenza. Così, si è deciso, pian piano, di formare una nuova Nazionale, inserendo nuovi giocatori giovanissimi e molto inesperti e togliendo alcuni vecchi da pensione a cui ormai era quasi d'obbligo rinunciare. In questo modo, oggi, purtroppo ci troviamo davanti una Nazionale divisa in due: da una parte, tre quarti di loro, gli indimenticabili (ma troppo vecchi e senza più agilità) campioni del 2006, da un'altra i giovani inesperti i quali portano dietro di sè pochissima esperienza. Come fa a funzionare una Nazionale che non ha un giocatore di classe, ripeto, uno che sia uno, nella fascia di età e nella fascia della propria carriera più giusta per queste competizioni?
Bisogna, come è successo ad altre squadre, aspettare qualche anno, in cui, piano piano, i vecchi se ne andranno, i giovani si faranno le ossa diventando poi i punti di forza della squadra e nuovi giovanissimi entreranno con tante cose da imparare ma anche tante potenzialità sfruttabili. Così facendo, ci troveremo davanti una Nazionale con l'età media molto abbassata, più agile, scattante, veloce (e, perchè no, forse anche con più precisione e potenza), pronta per eventi del genere. E' solo questione di tempo, di forza di volontà e di fortuna, a parer mio.