Durante la partitella con gli Allievi, il centrocampista azzurro Daniele Mannini ha ricevuto un colpo sul ginocchio. Niente di grave, comunque, dopo il pronto intervento dello staff medico.
Il Napoli non vince a Milano da 14 anni
Il Napoli ha giocato 68 trasferte in casa dell"Inter. 65 in serie A e 3 in Coppa Italia. 46 vittorie dell'Inter - 15 pareggi - 7 vittorie del Napoli
146 gol dell'Inter 66 gol del Napoli
l'ultima vittoria dell'Inter: 2-1 il 6 ottobre 2007 - 20" e 36" p.t. Cruz (I), 39" s.t. Sosa (N)
l'ultimo pareggio: 0-0 il 20 febbraio 1994
l'ultima vittoria del Napoli: 0-2 l'11 dicembre 1994 - 27" p.t. Jonk (autogol, su tiro di Buso) (per N), 22" s.t. Cruz (N).
Contro il Napoli rientrerà Samuel
Contro il Napoli rientrerà Samuel al centro della difesa mentre Materazzi tornerà in panchina. L'argentino, reduce da infortunio e non inserito nella lista Champions, ha avuto modo quindi di rifiatare dopo le ottime prestazioni al rientro da titolare. Non ce la farà invece Vieira, che anche oggi si è allenato a parte insieme con Rivas e Chivu. Non ci sarà Figo, al suo posto tornerà Stankovic. Ibrahimovic guiderà l'attacco, ma nelle prossime ore Mourinho dovrà decidere chi schierare al fianco dello svedese.
Marekiaro e le pettinature
Lo slovacco a Napoli si è visto affibbiare (da Paolo Cannavaro) questo soprannome che lo lega ai partenopei che lo adorano. E al di là del grande interesse di mercato, che fa lievitare oltre i 20 milioni il suo valore, Marekiaro vive bene in città, anche se l'ultima volta che ha tentato di far shopping è dovuto scappare dall'assalto affettuoso dei tifosi. E soprattutto cura con molta attenzione la sua pettinatura: capelli tenuti dal gel dritti come chiodi, il che non gli ha impedito di segnare anche di testa. E siccome, a dispetto della sua maglia 17, ha imparato a diventare scaramantico ogni vigilia va dal suo parrucchiere di fiducia a sistemare la capigliatura. Lo farà anche domani prima di partire. Attenta Inter.
Inter-Napoli è Lavezzi contro Ibra
E ora, San Siro: la Scala del calcio, il Santuario da profanare, il Tempio ammaliato sotto gli occhi di Berlusconi e di Moratti, con l'ammirazione d'entrambi. Inter-Napoli, cioè Ibrahimovic contro Lavezzi, un pretendente al pallone d'oro al cospetto dell'ultimo erede di Diego, il mago ed il "pocho", il campione affermato e il campioncino in erba, il mostro dei sedici metri e quel mostriciattolo da domare con le buone e con le cattive.
Si scrive Inter-Napoli però si legge (e neanche troppo tra le righe) Ibrahimovic-Lavezzi, due modi differenti di essere leader, due mondi diversi ma non distanti di essere decisivi, ognuno per sè e soprattutto per gli altri.
OPERAZIONE RISCATTO - Inter-Napoli è cominciata da un bel po' (praticamente al triplice fischio di chiusura del 2- 2 con il Cagliari), quando lo stress agonistico e la rabbia per quella vittoria sfumata proprio sul triplice fischio spingono il pocho ad osare - come sua buona abitudine - anche dialetticamente, incurante del pericolo che produce a una partita a così alta tensione: 'A questo punto, dobbiamo pensare a vincere immediatamente la prossima gara'.
La Milano nerazzurra è la Capitale del calcio contemporaneo, è una sfilza di scudetti e di campioni, è il fascino d'un Mourinho sempre all'erta. E' quel mago che sa inventare e segnare come pochi: però, alle spalle, c'è anche il Napoli, c'è un Ezequiel Lavezzi fresco d'investitura in Nazionale, c'è un attaccante che piace a chiunque e che a San Siro, giusto un anno fa, lasciò collezionare cartellini gialli in sequenza (Samuel, Stankovic, Burdisso) a quella "Beneamata" presa d'infilata.
Careca."Ibra vs Lavezzi: lo svedese ha partner d'attacco di tutt'altro livello, l'argentino e'imprendibile"
Una sfida nella sfida. Il campione affermato che mira al Pallone d'Oro contro la giovane saetta argentina desiderata da mezza Europa. Inter-Napoli è anche Ibrahimovic contro Lavezzi. Antonio Careca ha parlato del confronto tra i due campioni al quotidiano "Il Roma":"Sono due grandissimi.
Tuttavia presentano alcune differenze: l'argentino è giovane, con un futuro luminosissimo davanti a sè, lo svedese è inserito in un contesto tecnico di livello superiore".
Mourinho: dubbi per l'attacco
Il tecnico dell'Inter ha deciso quale sarà l'11 che partirà titolare contro il Napoli domenica prossima: oltre al solito Julio Cesar in porta, spazio a Maicon, Cordoba, Samuel e Maxwell in difesa. Mediana a rombo, con Zanetti, Cambiasso, Muntari e Stankovic. Ibra e uno tra Cruz e Adriano in attacco.
Due di A su Savini
L'addio a gennaio del terzino sinistro Mirko Savini (29) al Napoli è pressochè certo, visto anche il contratto in scadenza a giugno. Sulle tracce del difensore azzurro, sin qui mai utilizzato da mister Edy Reja in campionato, ci sarebbero due società della massima serie. Si tratta di Chievo Verona (con cui si potrebbe intavolare uno scambio Savini-Marcolini) e Catania.
Inter-Napoli a Rosetti
Sarà Roberto Rosetti ad arbitrare il big match della 14/a giornata del campionato di Serie A tra Inter e Napoli.
Santacroce nel mirino della Juve
La Juve ha un progetto italiano, ma non solo la Juve. Il made in Italy, secondo l'edizione odierna del Corriere dello Sport, è infatti uno dei cavalli di battaglia di casa Agnelli. Sia l'Avvocato che suo fratello Umberto hanno sempre curato la cosiddetta "italianità" delle aziende di proprietà e gli stessi concetti sta portando avanti adesso il presidente di Ifil, John Elkann.
Allora se la Juve sta muovendo alla caccia di giocatori italiani di talento, vediamo che la Ferrari ha consentito in questi giorni a Valentino Rossi di guidare la F-2008 al Mugello e ai tre giovani talenti Bortolotti, Piscopo e Cicatelli di fare la stessa cosa sulla pista di Fiorano. E non per caso anche il mito Valentino è marchiato Fiat.
I GIOVANI - Il forte interessamento della Juventus per il centrocampista dell'Udinese, Gaetano D'Agostino, di cui si è data notizia negli ultimi giorni e l'attenzione che la società mantiene sui ragazzi delle giovanili sono solo una piccola conferma del grande progetto italiano che anima la società bianconera.
Insomma, abbiamo ragione di credere che la squadra di Ranieri il prossimo anno sarà più italiana di quella di oggi. Al contrario di molti altri club di livello, la Juve nei programmi di mercato che abbracciano sia gennaio che giugno ha intenzione di concludere gli acquisti di almeno due giocatori italiani di grande avvenire. L'idea di trasferire a Torino Aquilani e Santacroce, i due giocatori di Roma e Napoli che sono da mesi in cima ai pensiri di Blanc e Secco, la Juventus l'ha dovuta abbandonare per forza perchè i due ragazzi sono blindati. Ma, oltre a D'Agostino, altri giocatori italiani sono entrati al centro delle attenzioni bianconere.
Colonnese: L'Inter non può sbagliare due partite di seguito, ma io tifo Napoli
Napoli-Inter è ormai alle porte e chi meglio di un doppio ex può raccontarcela: Francesco Colonnese ha parlato a Tuttomercatoweb del momento delle due squadre e della partita, big match del prossimo weekend. "L'inter è partita non bene, convinta di poter giocare il 4-3-3, ma le ali invece non sono andate bene e dunque hanno virato su una quadratura diversa, simile a quella di Mancini: ora sta facendo le cose come doveva, è la squadra più forte e sta meritando di stare in testa al campionato".
"Mourinho è una persona di grande intelligenza e questo sicuramente è l'aspetto che mi piace: da un punto di vista tecnico tattico invece, non ha ancora mostrato quello che voleva. Lui è convinto di poter mettere in pratica il suo calcio, quello visto al Chelsea, ma al momento non c'è riuscito: vedremo, ma quest'Inter non mi convince ancora al 100".
"Il Napoli per me resta una squadra importantissima perchè mi ha lanciato sul palcoscenico del grande calcio: penso però che vinca l'Inter... Il Napoli è un po' giù di morale e l'Inter non può sbagliare due partite di seguito".
"Alla classifica del Napoli mancano giusto i due punti di domenica, ma per il resto non può che dirsi soddisfatto: daltronde non può lottare per lo scudetto, sta facendo già grandissimi cose e dunque non si può attendere sempre di più. Io penso che a San Siro si giocherà la sua partita, vendendo cara la pelle". "Per il risultato penso ad Ibrahimovic, perchè potrebbe davvero fare male alla difesa del Napoli che è un po' lenta. Negli Azzurri, Lavezzi chiaramente, specie se proveranno a fare una partita di rimessa, in contropiede".
Samp, Torino e Napoli: rientri pesanti in vista
A volte ritornano, come in un vecchio film. E le cose si rimettono a posto anche nel calcio, dove parecchie squadre sono costrette a cambiare i loro piani per far fronte a infortuni più o meno lunghi. Prendete il caso della Sampdoria, legata da anni al rendimento di Angelo Palombo, un centrocampista da Nazionale per il modo in cui “regge” il peso del reparto dando equilibrio e qualità alla manovra. Senza di lui Mazzarri si è inventato Franceschini centrale, sfruttando la casella vuota per dare spazio a Delvecchio con risultati soddisfacenti. Ora che il vecchio leader è tornato (andrà in panchina a Cagliari) i piani dovrebbero tornare quelli di inizio stagione.
DUE VOLTE UTILE – Tempi appena più lunghi per Abate, l’esterno rivelazione del Torino che dovrebbe rientrare a giorni (a Siena comunque non ci sarà). Per De Biasi si tratta di un’opzione offensiva in più, l’unica in grado di dare equilibrio nelle due fasi visto che quelle già disponibili (Rosina e Colombo) si esaltano quando attaccano oppure quando difendono, lasciando sguarnito uno dei due fronti. Di sicuro quando il talento cresciuto nel vivavio milanista tornerà disponibile, il Toro punterà forte su di lui.
BALLOTTAGGIO – Chiusura dedicata a Marcelo Zalayeta, il numero 3 delle gerarchie d’attacco di Reja a Napoli. L’ex juventino potrebbe giocare da titolare contro l’Inter dopo un periodo sfortunato, fatto di piccoli e grandi infortuni, e spesso ha colto l’attimo risolvendo partite complicate per gli azzurri. Attenzione però alle scelte dell’ultimo minuto: Denis rischia di stoppare il “panterone” riprendendosi la maglia di titolare al fianco di Lavezzi.
Daniele conti: "i gol al Napoli? la mia vendetta con Reja..."
Daniele Conti, bestia nera del Napoli, spiega così il suo "accanimento" contro gli azzurri. "Così Reja impara ad avermi fatto giocare poco nell'anno della promozione in A - ha detto Conti alla Gazzetta dello Sport - Scherzo.. Col Napoli ci abbiamo creduto: sono arretrato per contenere Lavezzi, ma sentivo che potevamo farcela".
Bagni: 'Il Napoli puo' creare problemi a tutti, anche all'Inter
Salvatore Bagni, ex centrocampista del Napoli e dell'Inter, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine".
Nelle ultime gare il Napoli ha avuto un calo di concentrazione nei minuti finali contro il Milan, l'Atalanta e il Cagliari "Sono state tre partite diverse. Con il Milan c'e' stato un atteggiamento timoroso; hanno atteso troppo, com'e' accaduto all'Udinese con l'Inter. Il Napoli e' la vera sorpresa del campionato. Con l'Atalanta, invece, la squadra non e' riuscita a correre. Ci puo' stare una partita sbagliata, mentre con il Cagliari c'e' stata una grossa disattenzione, che non si deve ripetere. La forza del Napoli e' il San Paolo; per questo dico che partite come quelle con il Cagliari non si possono sbagliare. Dopo la gara con l'Inter, ci saranno due partite interne. Il Napoli si deve ritrovare dal punto di vista della completezza: se si verificherà questo, vedremo una bella partita. Certo il pareggio con il Cagliari e' stato un peccato, perchè una vittoria avrebbe consolidato ancora di piu' la posizione in classifica e si andava a giocare a Milano con uno spirito diverso".
Il Napoli riuscirà a smaltire in tempo la delusione per il pareggio con il Cagliari "Bisogna smaltire in fretta questa delusione e la fortuna e' che arriva una sfida contro una big come l'Inter. La concentrazione e l'attenzione saranno al 100. L'amarezza c'e' perche' guardi la classifica e sai che hai perso un'occasione. Ormai a pochi turni dalla fine del girone d'andata inizi a crederci. Dopo l'Inter, il Napoli ha affrontato tutte le big. Gli azzurri devono puntare sulle ripartenze veloci: solo cosi' possono far male ai nerazzurri".
Secondo Bagni, questo Napoli può lottare per il primo, per il secondo, per il terzo o per il quarto posto "Dipende tutto dalla sfida con l'Inter. Una vittoria del Napoli a San Siro riaprirebbe il campionato. Sarebbe fantastico. E' anche vero che puo' starci una sconfitta degli azzurri con l'Inter. Gia' arrivare in Champions sarebbe un obiettivo eccezionale per il Napoli, dopo due anni di serie A".
Intanto Denis e Lavezzi sono stati convocati dal ct Maradona per la gara dell'Argentina in Scozia e Maggio, sotto gli occhi di Bagni, ha giocato per 15 minuti con la maglia della Nazionale italiana. A Napoli, però, la maggior parte ha seguito Diego "I napoletani hanno fatto benissimo. E' chiaro che con Maradona, Denis e Lavezzi c'era una grande attenzione da parte di tutti. Bagni e Maggio, però, sulla Rai si sono difesi comunque con 7 milioni di telespettatori. A parte gli scherzi, fa piacere rivedere dopo anni tanti calciatori del Napoli nelle rispettive Nazionali. E' stato un bel segnale per Napoli. Lavezzi e Denis, subito, alla prima convocazione di Diego sono stati chiamati ed e' importante, perche' significa che sono considerati. Era impossibile non convocare Lavezzi, viste le assenze di Messi e Aguero. Anche per Lavezzi sarà difficile trovare un posto, perche' ci sono tanti talenti in attacco. Ho conosciuto Lavezzi a Roma; e' un bravissimo ragazzo. Essere convocati e' fondamentale anche per la fiducia, ma non dobbiamo dimenticarci che c'e' anche Di Maria. Maggio in Nazionale e' un'altra grande soddisfazione; certo e' che il 4-3-3 di Lippi non esalta le sue doti ma Christian, come e' giusto che sia, giocherebbe anche in porta. Da centrocampista avanzato riesce a dare tanto".
Lavezzi ha segnato un bellissimo gol su punizione contro il Cagliari: effetto Maradona "Si vede che Diego gli ha dato i consigli giusti. A parte gli scherzi, Lavezzi ha calciato in modo magistrale".
Maradona ormai sta proprio bene "Lo dico da tempo. Sono 5 anni che sta bene. Credo che possa vincere il Mondiale con l'Argentina. Sarebbe fantastico. Ora pensa solo a vivere ed ora ha trovato anche il lavoro dei suoi sogni".
Che ricordi ha di Inter-Napoli "Quando giocavo nel Napoli perdevo sempre e lo stesso accadeva con l'Inter quando affrontavo il Napoli. Con la maglia azzurra, in casa, abbiamo battuto spesso l'Inter. Di ricordi ce ne sono tanti. Posso soltanto dire che fu una mia volonta' quella di venire a Napoli; decisi io di interrompere il contratto con l'Inter per passare in azzurro".
Il suo saluto alla piazza di Napoli "Speriamo di festeggiare nelle ultime quattro giornate di campionato".
A San Siro stavolta niente gabbie
Una gabbia per Ibra: no grazie. Reja non snaturerà il suo gioco. Soprattutto ricordando il passato. Certo Ibra-cadabra è inarrestabile, è un giocatore che difficilmente si fa ingabbiare: riesce a sottrarsi alla marcatura con estrema facilità e portarsi al tiro con molta naturalezza.
Tutto gli viene facile. Anche l'anno scorso fu così e Reja non vuole ripetere quegli errori che costarono la sconfitta agli azzurri nel girone d'andata. Sì perchè la capolista non dipende solo dal giocatore svedese che fa reparto da solo. Zlatan a San Siro si portò dietro ben tre giocatori azzurri, tanto da consentire a Julio Cruz di andare in gol, due volte, con pochi problemi e soprattutto nessuna resistenza della retroguardia azzurra.
Il confronto, insomma, si vincerà a centrocampo ed evitare così che arrivino pochi palloni al Mago interista. Sarà fondamentale il lavoro di Blasi e Gargano che saranno costretti a tagliare i rifornimenti per le punte interiste che siano Adriano o Cruz che affiancheranno l'insostituibile cecchino svedese.
Il compito della marcatura potrebbe toccare a Fabiano Santacroce. Il leoncino di Bahia è pronto a giocare al suo modo: d'anticipo. Forse l'unica arma per fermare Zlatan il terribile. Del resto, il talentino italo- brasiliano si è già disimpegnato con onore affrontando giocatori dal talento purissimo.
Vedi Cassano, Ronaldinho, Baptista ed altri. Santacroce è il re degli anticipi e della palle rubate ben 49 e degli anticipi (13). Nessuno come lui. Ma nella sua straordinarietà Ibra è un giocatore capace anche di sottrarsi alla marcatura, proporsi da trequartista e lanciare i suoi compagni con estrema facilità.
La sua stazza gli permette di calamitare i palloni alti: insomma un giocatore completo. La difesa azzurra dovrà fare gli straordinari: Cannavaro, Contini (o Aronica), saranno chiamati a un duro compito: quello di chiudere tutti gli spazi. Ma non sarà solo quello che intimorirà gli azzurri che a san Siro non hanno mai brillato.
Lo Special One Mourinho, però, ha diverse soluzioni tattiche e cercherà di sfruttare i movimenti dell'attaccante di Malmoe per scardinare l'attenta difesa del Napoli. Non solo Ibra. Fermare lui potrebbe non bastare, ma farlo potrebbe essere solo la prima mossa. Dare scacco al re Mourinho sarà una vera impresa, che però è nelle corde dei ragazzi di Reja.
«L’Inter in Champions non è quella vera»
«Sarebbe da sciocchi pensare che domenica al Meazza troveremo l’Inter che ha perso con il Panathinaikos». Marino e Reja si trovano concordi nel ritenere «non vera» l’Inter sconfitta dai greci. «Vedrete che l’Inter ritroverà la giusta concentrazione quando ci affronterà. E noi dovremo essere davvero super per fronteggiarla e cercare di far risultato», osserva il dg. Reja, dopo aver testato lo stato fisico di tutti gli azzurri nella partitella del giovedì che ha visto protagonisti Denis con una tripletta e Lavezzi per un rigore fallito, oggi pomeriggio, parlerà ai calciatori.
Dopo aver annotato lo stato di forma dei singoli che lo costringe a tenere in alto mare l’undici che giocherà al Meazza (per la prima volta sono tanti i ballottaggi), l’allenatore intende parlare chiaro ai suoi. «Commetteremmo un errore grossolano se pensassimo di andare ad affrontare quella squadra vista in Champions. Non saranno gli stessi uomini, non verranno schierati con lo stesso schema, non avranno l’identica intensità, né sarà eguale il loro approccio alla partita. Ragazzi, troveremo l’Inter che ha battuto la Juventus».
Sarà questo, parola più, parola meno, il discorsetto che Reja farà alla squadra. Ieri, il tecnico ha esaminato il prossimo impegno del Napoli parlandone con Marino e scambiando quattro chiacchiere anche con Bruscolotti che è stato ospite del Napoli a Castelvolturno. Dunque, per Reja l’incontro Inter-Panathinaikos è un test «poco attendibile, nonostante si trattasse di una partita di Champions League».
L’allenatore, come hanno fatto molti calciatori, ha seguito in televisione tutta la gara contro la formazione guidata da Ten Cate. «Istintivamente viene da pensare: ci sono riusciti i greci, possiamo farlo anche noi. E magari andare lì con la mentalità sbagliata. Mercoledì, non è stata la vera Inter», aggiungerà il trainer quando discuterà con i suoi calciatori. Reja aspetta di conoscere innanzitutto quale sarà lo schieramento che Mourinho sceglierà. Al momento si pensa che lo «Special One» possa adottare la soluzione rivelatasi vincente nell’anticipo della tredicesima giornata con la Juve. Eddy, tra l’altro, sembra convinto che Mourinho riproporrà Stankovic nell’undici titolare, una volta che il serbo avrà superato il problemino fisico che l’ha costretto a saltare il match infrasettimanale.
L’allenatore non si limiterà a discutere esclusivamente di aspetti tecnico-tattici, ma affronterà anche quello della preparazione psicologica all’incontro. Non a caso quasi tutti i calciatori hanno sottolineato :«Sarebbe stato meglio, molto meglio se l’Inter avesse vinto contro il Panathinaikos. Certamente non sarebbe arrivata scaricata all’incontro con il Napoli, ma non si sarebbe presentata con la rabbia agonistica che dovrà mettere in campo dopo la sconfitta contro i greci». Dunque, Reja lavoverà non solo sotto il profilo tecnico-tattico, ma anche, se non soprattutto, sotto quello fisico e mentale: «L’Inter vera è quella vista contro la Juve, ricordatelo bene».
Stankovic: siamo il team più forte d’Italia
Sabato sera è stato tra i protagonisti della vittoria dell’Inter sulla Juve, mercoledì sera non era in campo e ha evitato la figuraccia con il Panathinaikos. Dejan Stankovic è rimasto in panchina, ma a Gianluca Vialli e a Paolo Rossi a «Attenti a quei due», su Sky, giura che non c’è alcun caso: «Era concordato - dice - perché ho speso tantissimo sabato sera, ma sarei stato comunque pronto, adesso ci prepariamo per domenica, per la partita con il Napoli. Sabato abbiamo speso tantissimo, fisicamente e mentalmente. Siamo entrati molto decisi in gara contro la Juve e si è sentito contro il Panathinaikos. Si gioca tantissimo, non è facile».
Poi, il solito dilemma: «Campionato o Champions? Non puoi scegliere, non puoi dire quest’anno scegliamo la Champions League. E cosa facciamo con il campionato in cui siamo una delle squadre più forti in Europa? Ho sempre detto che possiamo perderlo solo noi, perché sono sicuro che siamo la squadra più forte in Italia». Una qualificazione agli ottavi con l’amaro in bocca, quella dell’Inter. Il presidente Moratti cerca di vedere «il bicchiere mezzo pieno», ma parla di «brutta figura da parte della squadra».
Moratti ha apprezzato le parole di autocritica di Josè Mourinho: «È stato molto bravo - ha detto - nel fare questa analisi e nel giudicare l’andamento della partita. È stato molto umile e professionale. Ho visto i giocatori dopo la gara ed erano sinceramente molto dispiaciuti. Credo che a volte certe lezioni servano. La qualificazione è molto importante. Non è dovuta a noi, ma al risultato delle altre squadre e ci tranquillizza un po’. Al di là di tutte le scuse psicologiche, di non motivazione e tutte le cose che si vogliono trovare, in realtà il Panathinaikos ha giocato bene e in una maniera intelligente, in una partita difficile».
La critica di Mourinho è stata generale: tra l’altro il tecnico ha detto che la squadra non merita di andare a giocare a Brema, con la qualificazione già in tasca. «Io ho sentito che ha criticato anche se stesso, ha criticato la maniera nella quale è stata affrontata la partita», ha sottolineato il presidente nerazzurro. E domenica arriva il Napoli, l’Inter sarà pronta a voltar pagina? Il presidente è sicuro: «Se la stessa pagina è quella della Juventus per me va bene..».
Infine, il mercato. Mercoledì sera Moratti aveva già escluso l’ingaggio del bomber del Chelsea Didier Drogba. Ieri ha confermato che non ci saranno arrivi in attacco: «In questo momento abbiamo tanti di quegli attaccanti che credo proprio di no».
Diversi e vincenti: Reja sfida Mourinho
Diversi e vincenti, divisi non solo da diciotto anni. Quando Josè Mario dos Santos Felix Mourinho nasceva a Setubal, gennaio del ’63, Eddy Reja giocava con Fabio Capello nella Spal. Il ragazzo che smise di fare il calciatore a 15 anni perché era scarso, mettendosi subito a studiare tattiche e allenamenti, ha vinto dovunque: a quarantun anni, dopo aver consegnato al Porto la Champions League, Mourinho è diventato l’allenatore del Chelsea, il gioiello del ricchissimo Abramovich. E poi si è trasformato in personaggio richiesto da multinazionali.
In quell’estate del 2004 Reja stravinceva il campionato di serie B con il Cagliari, però poi non rinnovava il contratto con il presidente Massimo Cellino: più che economica, la questione fu di principio. Per la stessa ragione il portoghese, diventato lo Special one a Londra («Sono speciale perché alleno una squadra speciale»), si è dimesso quattordici mesi fa dal Chelsea dopo un pareggio in Champions, aspettando di sbarcare in Italia. Lo ha voluto il presidente dell’Inter Moratti, che cominciò ad avere i primi dubbi sulla riconferma di Mancini dopo la caduta dei nerazzurri al San Paolo, 2 marzo scorso. Mourinho e Reja si stringono la mano per la prima volta domenica allo stadio Meazza.
Eddy non è un divo come Josè, però stima il collega che guadagna più di tutti: 8 milioni di euro all’anno fino al 2011, senza calcolare i 4 versati dagli sponsor. Una volta ne ha involontariamente storpiato il cognome: «Maurinho». D’altra parte, Mourinho ha dato del «Barnetta» a Beretta, l’allenatore del Lecce. «Lui Special one e io Normal one? Forse in comune abbiamo il taglio dei capelli», battuta di Reja, l’allenatore che da quasi quattro anni guida con mano ferma il Napoli.
Due promozioni e l’ottavo posto in A, adesso la posizione d’onore alle spalle di Inter e Milan. «Vivo il momento più bello della mia carriera e penso di averlo meritato», dice Eddy, che in questa avventura cominciata trent’anni fa niente si è fatto mancare, dai dilettanti del Molinella ai match europei. A gennaio 2005, pochi mesi dopo aver vinto il campionato di B con il Cagliari, si rimise in discussione e accettò la panchina del Napoli in C1. Reja vive nella casa azzurra: abita a Castelvolturno, la sua stanza s’affaccia sulla piscina dell’albergo Holiday Inn, dietro ecco i campi di calcio e di golf, le sue grandi passioni.
Mourinho ha affittato per 200mila euro all’anno una villa sulla collina di Bignanico, alle porte di Como. Ma non è uno snob: ama la vita di spogliatoio, come il confronto con i giocatori e il suo staff quasi tutto portoghese. «Siamo una famiglia». Quello che dice anche Reja dei suoi uomini. Sono allenatori che proteggono le squadre. «Prendetevela sempre con me», dice Mourinho se le cose non vanno. «Se i miei sbagliano, vanno capiti: sono giovani», da allenatore duro Eddy a volte si trasforma in genitore comprensivo. Si sono fatti sentire dopo le ultime sbandate in casa: il Napoli raggiunto al 50’ della ripresa dal Cagliari, l’Inter battuta dal Panathinaikos in Champions League. «Domenica sarà un’altra storia», promettono. Mourinho, uomo che ama battute e polemiche (in tre mesi ne ha fatte con il «vecchio» Ranieri, alcuni giornalisti televisivi e sul calcio italiano, «che è il mio calcio ma che non piace in Europa»), è contemporaneamente sulle copertine di quattro libri.
Ci sono anche sue massime. «Non sono il migliore al mondo, ma penso che nessuno sia meglio di me». Oppure: «Al Porto c’era Dio e poi c’ero io». Presuntuoso? Forse no: ha cominciato come portaborse di Bobby Robson al Barcellona dodici anni fa. Alla storia di Reja, che a sessant’anni ha scoperto il gusto di essere popolare oltre il recinto del suo stadio, non è stato dedicato un libro. Ma conta poco per il goriziano prepotentemente entrato nel cuore di tifosi sparsi per il mondo, quelli che aspettano il grande colpo al Meazza contro il Dream team nerazzurro e lo Special one che non perde partite interne di campionato da sei anni e mezzo. «La mia squadra non ha paura di nessuno»: questa l’ha detta Reja.
Gargano: 'A San Siro senza paura'
"Si va a fare una partita di calcio, perchè dovremmo avere paura?". Walter Gargano è filosofia crepuscolare fatta di semplicità e cultura del lavoro. Parla poco el Mota, preferisce la concretezza. San Siro per lui è un campo di calcio e il contorno letteratura sportiva.
Walter vi tocca la capolista, ci vorrebbe davvero il verbo "strabiliare".. "Sicuramente sono partite in cui si alza molto il livello dell'attenzione. Ma noi siamo una squadra che non guarda troppo all'avversario. Se stiamo lì a pensare che di fronte ci sono tanti campioni non andiamo da nessuna parte.
Ogni domenica per noi c'è lo stesso tipo di cura della partita. Ci alleniamo con determinazione e poi cerchiamo di dare il massimo. Spesso ci stiamo riuscendo, altre volte meno. Ma ricordate che non siamo macchine. Io dico sempre che nel calcio ci vuole impegno ed umiltà. E queste sono le armi migliori del Napoli".
Forse l'Inter arriva in un periodo delicato per voi.. "Mah, cambia poco. Io credo che sinora stiamo giocando alla pari di tutte le avversarie. Ci sono momenti meno brillanti che fanno parte di una stagione. Ogni partita ha una storia diversa. L'Inter è una super squadra, ma si gioca 11 contro 11".
Sei tra quelli che ha tirato pochissimo il freno e gioca praticamente sempre tra Napoli e Nazionale. Preoccupato della condizione atletica? "No. Mi alleno bene e con serenità. Se qualche volta non rendo al massimo dipende anche dall'avversario. Non ho alcun problema atletico e mi sento bene.
Ma non sono d'accordo con chi dice che possiamo subìre una flessione. Anche quando abbiamo perso siamo sempre stati in partita fino alla fine. Abbiamo una buonisisma classifica e non credo si possa chiedere di più a questa squadra". L'ambiente però sogna alla grande.. "E chi può imperdirci di sognare? Sognare è bello, ognuno ha i suoi desideri nell'intimità.
L'importante è sapere che la realtà può essere diversa e lottare per conquistare ciò che si spera per noi stessi. Manca tanto alla fine della stagione e noi non ci poniamo obiettivi. Ma sappiamo di poter conquistare qualcosa di significativo". E cosa sogna Gargano? "Di continuare così, di stare a Napoli e vincere con questa maglia. Il resto poi lo dirà il campo. Il calcio è bello perchè non ci sono mai verdetti scritti. Chi gioca meglio vince. E la paura non fa parte di questo mondo..".
Marino: 'A Milano serve mentalita' vincente'
Il direttore generale del Napoli, Pierpaolo Marino, carica i suoi in vista della sfida di domenica sul campo della capolista Inter. "Bisogna andare per puntare al massimo obiettivo, anche se la cosa piu' probabile che ci puo' capitare e' di perdere la partita. Serve una mentalita' vincente - ha detto Marino a Sky - I tifosi sono dalla nostra parte, la critica si lascia prendere dal momento.
Cosi' come era eccessivamente esaltante qualche tempo fa, ora la ritengo eccessivamente deprimente. Il Napoli non e' in affatto in crisi se non di risultati. Abbiamo perso a Bergamo e Milano su autogol. Stavamo vincendo col Cagliari e abbiamo pareggiato al 95'. Questa critica cosa avrebbe detto se avessimo pareggiato a Bergamo e vinto col Cagliari? Saremmo secondi da soli".
Ibra: «Voglio la Champions e restare all'Inter a vita»
Zlatan Ibrahimovic, oggi pomeriggio presente al Temporary Store dell'Inter in centro a Milano, che in questi giorni sta riscuotendo un grande successo (sarà aperto fino al 28 dicembre), ha mostrato tutto il suo ottimismo in vista del 2009 e ha fissato i suoi obiettivi: 'Se dovessi scegliere tra il Pallone d'Oro e la Champions League - ha detto - non avrei dubbi nel volere la Champions'. Il riconoscimento di France Football secondo lui andrà a Cristiano Ronaldo 'perchè ha fatto benissimo in Champions, ma se prendiamo in considerazione l'Europeo allora lo merita Casillas'.
INTER - Sul momento della squadra idee chiare: Nessun dramma nonostante la sconfitta in Champions contro il Panathinaikos: 'L'importante è che ci siamo qualificati per il secondo turno, anche se non abbiamo disputato una bella partita. Siamo contenti di essere agli ottavi e adesso dobbiamo imparare quello che abbiamo sbagliato'. Ibra è a secco di gol in Champions da un anno, 'ma non mi dà fastidio se dicono che sono 'bloccato' in Europa. Lo scorso anno nel girone di qualificazione ho fatto cinque gol e tutti sanno com'è andata. Adesso in Champions non ho segnato, ma sono a quota sette in campionato e sono contento del mio gioco'.
NAPOLI - Il ko contro il Panathinaikos per lo svedese fa già parte del passato e adesso vuole un pronto riscatto contro il Napoli. 'Affronteremo una grande squadra che per ora sta giocando bene bene. Lavezzi è un ottimo attaccante e finora mi è molto piaciuto. Dobbiamo avere molto rispetto per loro'.
DROGBA - Sull'attaccante del Chelsea, che in questi giorni è stato più volte accostato al club nerazzurro, Zlatan ha mostrato di avere le idee chiarissime: 'E' un grande giocatore, uno che, grazie alla sua forza fisica, fa tanti gol, ma noi di attaccanti bravi ne abbiamo tanti. Adriano per esempio se sta bene può fare la differenza. Mi piace tanto giocare con lui e mi apre tanti spazi'.
TIFOSI - Una punzecchiatura Ibra l'ha riservata ai supporter nerazzurri, mercoledì tutt'altro che numerosi in Champions. 'Ci sono i tifosi che vengono allo stadio e dicono 'dovete vincere' e quelli che non vengono allo stadio, dicono 'dovete vincere' ma non ci aiutano'. E il suo futuro? 'Ho cinque anni di contratto con l'Inter e sono contento. Dopo? Dipenderà dalla società. Se all'Inter andrà di continuare, perchè no?'.
Inter-Napoli: le probabili formazioni
Inter e Napoli si affrontano il 30 novembre alle 15:00 allo stadio San Paolo nel 14° turno del campionato di serie A. Nel Napoli tutti a disposizione di Edy Reja. I diffidati azzurri sono Paolo Cannavaro e Luigi Vitale. Nell'Inter indisponibili Jimenez, Vieira, Chivu e Rivas.
hahaha ka cavolate ke dice stankovic
il team + forte d'italia con una squadra con 3 italiani -.-
mmh la juve secondo me e scema ke gli diamo santacroce
ma perchè non si cercano i loro talenti
Per vincere una bolletta, bisogna sempre rischiare :
Mourinho lascia a casa Balotelli e Quaresma
'Tutti i giocatori sanno che e' una gara difficile e quindi siamo concentrati e carichi'. Jose' Mourinho non teme un bis della gara persa in Champions contro il Panathinaikos domani nel big match di San Siro contro il Napoli. Il tecnico portoghese ha convocato 21 giocatori escludendo Materazzi, Quaresma e Balotelli oltre agli infortunati Chivu, Vieira, Rivas e Toldo.
Mourinho ha detto di non essere stato soddisfatto dalle prestazioni di Quaresma e Balotelli in Champions mentre per quanto riguarda il difensore italiano ha spiegato di voler "avere in panchina un solo difensore e porto Burdisso perche' puo' giocare anche come laterale e a centrocampo. Materazzi ha giocato due ottime partite contro le Juventus e in Champions e sicuramente tornera' in gruppo nella prossima gara".
Duello Cannavaro-Ibra
Beh, oggi sarà la volta di Paolo Cannavaro: è a lui che lo svedese sarà affidato in prima battuta. È il capitano che dovrà provare a limitare le giocate geniali e sregolate di un uomo che Reja ha definito: il miglior attaccante al mondo. E allora, che duello. A dir poco acrobatico: Ibra, cintura nera di taekwondo e virtuoso di colpi a effetto aerei o in torsione, sarà controllato dal giocatore azzurro che i compagni definiscono il «re delle sforbiciate ». Paolo non ha mai praticato arti marziali nella sua carriera sportiva, d'accordo, ma le sue attitudini fisiche e la sua agilità saranno fondamentali per contrastare lo svedese dell' Inter, capace di muovere e vibrare le gambe proprio come un atleta dei tatami. Che storia. Il calcio è anche questo.
Lavezzi: «Nessuna paura Possiamo vincere anche a San Siro»
È convinto, il Pocho. Lo stadio milanese lo esalta. Chi non ricorda la splendida prestazione della passata stagione? Un rendimento continuo, che fece rabbrividire Roberto Mancini, allora tecnico dell'Inter. E in tribuna Massimo Moratti si sarebbe innamorato di quel ragazzo dalla lunga chioma e dalle ripartenze da capogiro. E di Lavezzi non s'è dimenticato il presidente interista, nella scorsa estate. C'è stato, a luglio, un timido tentativo per portarlo a Milano. Ma la risposta di Aurelio De Laurentiis è stata altrettanto decisa: «Lavezzi, come tutti i migliori giovani, non si muoverà da Napoli. La società punta alla loro crescita e, quindi, non li cede».
Ultimissime Inter, Maicon a rischio, decisivo il provino prepartita. Adriano favorito su Cruz in attacco
Grattacapo in casa Inter: Maicon soffre ancora di un problema muscolare e potrebbe non scendere in campo quest'oggi a San Siro con il Napoli. Sarà decisivo il suo provino prepartita, in caso negativo al suo posto potrebbe essere schierato uno tra Burdisso ed il giovanissimo Santon. In attacco Adriano sembra favorito rispetto a Julio Cruz. Nel Napoli appare ormai scontata la presenza di Zalayeta al fianco di Lavezzi, mentre Aronica sostituirà Contini in difesa sul centro-sinistra.
Modena su Bucchi Grava e Savini
Il direttore generale del Modena Gianni Gibellini intende portare con sè alcuni rinforzi importanti per poter facilitare il più possibile la permanenza in cadetteria. Secondo anche quanto confermato da alcune testate locali, tra gli obiettivi della società emiliana ci sarebbe una pista assolutamente affascinante ma non priva di fondamento: quella che porta al ritorno di Christian Bucchi (31).
Bucchi è attualmente all'Ascoli in prestito dal Napoli e percepisce un ingaggio sicuramente importante nel campionato cadetto, ma il valore del giocatore è ritenuto di grande spessore dalla società emiliana e lo stesso Bucchi, per quanto intenzionato a dare il massimo per l'Ascoli in questo momento, se non dovesse sentire più la fiducia da parte del club marchigiano prenderebbe a quel punto in ottima considerazione la possibilità-Modena avendo già fatto benissimo con la società canarina.
Gli emiliani sono sulle tracce anche dei giocatori del Napoli Gianluca Grava (31) e Mirko Savini (29), mentre in alternativa a Bucchi cercano Fabio Ceravolo (21) della Reggina.
Inter-Napoli così in campo alle 15
Inter: Julio Cesar, Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell; J. Zanetti, Cambiasso, Muntari; Stankovic; Ibrahimovic, Adriano. All. Mourinho
Napoli: Iezzo, Santacroce, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Blasi, Hamsik, Mannini; Zalayeta, Lavezzi. All. Reja
Arbitro: Rosetti di Torino
Balotelli e Quaresma a casa.. O.o
Ma che si credono, che giocano con il Foggia?
L`Inter respinge un Napoli decisamente arrembante che tenta di vincere a San Siro, cosa finora riuscita solo al Milan. Grande protagonista del match e` stato Lavezzi, che ha messo seriamente in crisi la retroguardia interista, supportato in avanti da Zalayeta. Mourinho manda in campo dal primo minuto Cruz, che vince il ballottaggio con Adriano per affiancare Ibrahimovic in attacco.
I nerazzurri partono con il piede giusto, per la precisione con il sinistro di Cordoba, che sembra un attaccante per come gira ottimamente di sinistro su azione di calcio d"angolo portando l"Inter in vantaggio al 16". Il gol del colombiano prepara la platea per lo spettacolo di finezze offerto dai compagni al 25" con due colpi di tacco: il primo, di Cruz, innesca Maicon che serve Muntari al centro dell"area, il qaule batte Iezzo con un secondo tacco magistrale che vale il raddoppio.
La gara a quel punto sembra gia` finita, perche` l"undici di casa dilaga mostrando anche lampi di bel gioco. Ma i nerazzurri sono costretti in chiusura di primo tempo a fare i conti con gli sprazzi di classe di Lavezzi, che al 36" brucia in velocita` sulla sinistra, chiedendo l"uno-due a Zalayeta che, di tacco, lo accontenta: a quel punto all"argentino non rimane che accorciare le distanze con un colpetto beffardo a scavalcare Julio Cesar in uscita.
Il ˜Pocho" non si placa e arriva vicino al pari su colpo di testa, ma questa volta il portiere interista blocca la conclusione, mandando tutti negli spogliatoi sul 2-1.Al ritorno in campo i partenopei partono forti e mettono sotto l"Inter alla ricerca del pareggio trascinati dal sempre pericoloso Lavezzi, protagonista fin dalle primissime azioni.
Lo spettacolo offerto dall"argentino sembra pero` ingelosire Ibrahimovic, che al 60" si prende la ribalta del ˜suo" teatro mettendo a sedere Aronica, prima di saltare Cannavaro e far partire un sinistro dei suoi che Iezzo fatica a respingere sul primo palo. I nerazzurri soffrono molto nel finale, cosi` Mourinho toglie in centrocampista (Stankovic) e mette in campo Burdisso.
A dieci minuti dalla fine episodio dubbio con il solito sgusciante Lavezzi che s"infila tra Samuel e Maxwell e cade, guadagnandosi un giallo per una supposta simulazione. Allo scadere Zanetti in contropiede ha la palla per spegnere definitivamente gli ardori napoletani, ma Iezzo si oppone in uscita con coraggio e tempismo invidiabile.
Inter, Cordoba: 'Non e' stato facile battere il Napoli'
Ivan Ramiro Cordoba, difensore dell'Inter ed uomo partita Sky, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Non è stato per nulla facile battere questo Napoli, una squadra davvero forte ed in salute. Dopo i due gol, c'e' stato il ritorno degli azzurri che hanno segnato un bel gol con Lavezzi. Noi vogliamo vincere lo scudetto e questa e' stata una vittoria importantissima, anche se sofferta. Solo una grande squadra puo' battere questo Napoli, che puo' giocarsela con chiunque. Lavezzi E' difficile frenarlo".
Reja: 'Meritavamo il pareggio'
Edy Reja, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Abbiamo cercato il pareggio fino alla fine. Purtroppo abbiamo pagato il primo quarto d'ora in maniera eccessiva. Meritavamo il pareggio. Santacroce e Blasi fuori Non abbiamo sbagliato in difesa.
Cordoba e Muntari hanno segnato due grandissimi gol. Maicon voleva tirare, poi Muntari ci ha messo il tacco. Rifarei le scelte iniziali che ho fatto. Contro Ibrahimovic e Cruz dovevo mettere delle torri, altrimenti di testa soffrivamo troppo. Pazienza e' stato bravo a centrocampo.
Anche Zalayeta si e' mosso bene. Napoli con il tridente Mancavano 5 minuti ed ho tentato il tutto per tutto. Meritavamo il pareggio. La sconfitta a Milano con l'Inter puo' starci. Peccato per il pareggio con il Cagliari. Con l'Atalanta abbiamo sbagliato nei minuti finali. Il quarto posto Vedremo. Anche a Milano siamo caduti nel finale.
Dobbiamo cercare di migliorare con il lavoro. Hamsik deludente Marek e' così. Sulla trequarti ha sempre la zampata pronta. Se gli chiedo l'interdizione, e' difficile vederlo in zona gol. Ha tenuto la posizione, ma ha segnato sei gol. Gargano su Cambiasso Ha un grande dinamismo e spesso lo sposto piu' in avanti.
Mi dispiace che Rosetti ha dato solo tre minuti di recupero: le sostituzioni sono state le stesse, ma con il Cagliari abbiamo avuto 5 minuti di recupero. Chiedo uniformità . I 5 minuti di recupero con il Cagliari non li ho capiti. Anche i 4 minuti del primo tempo con i rossoblù sono stati esagerati".
Inter-Napoli, 47 ko in 69 trasferte
Il Napoli ha giocato 69 trasferte in casa dell'Inter 66 in serie A e 3 in Coppa Italia 47 vittorie dell'Inter - 15 pareggi - 7 vittorie del Napoli 148 gol dell'Inter 67 gol del Napoli l'ultima vittoria dell'Inter era il 2-1 del 6 ottobre 2007 - 20' e 36' p.t. Cruz (I), 39' s.t. Sosa (N) l'ultimo pareggio resta lo 0-0 del 20 febbraio 1994 l'ultima vittoria del Napoli resta il 2-0 dell'11 dicembre 1994 - 27' p.t. Jonk (autogol) (per N), 22' s.t. Cruz (N).
Inter, Mourinho: Il Napoli ha fatto un gol bellissimo
Josà Mourinho, tecnico dell'Inter, è soddisfatto della prova dei suoi col Napoli: "Abbiamo vinto con grande merito, abbiamo dominato il primo tempo. Il Napoli ha fatto un gol bellissimo, ma nel secondo tempo non ricordo un'occasione vera per i nostri avversari. Siamo sulla strada giusta per fare più punti fino alla sosta di Natale - dice il tecnico portoghese dopo la vittoria per 2-1 -.
Potevamo segnare di più, ma riusciamo comunque a fare i gol necessari per vincere. In questo momento sono felice per quello che ha fatto la mia squadra, dobbiamo continuare così, perchè le altre non si fermano: Milan, Juve e Roma vincono le loro partite" - aggiunge -. "I giallorossi sono un pò indietro ma lo scorso anno sono riusciti a recuperare uno svantaggio simile e sono arrivati quasi a vincere il campionato".
Non tutto, però è piaciuto a Mourinho nella gara di oggi. "Questa squadra merita di più dai suoi tifosi. Mi dispiace sentire qualche fischio per un giocatore come Maicon, che oggi è sceso in campo contro il parere dei medici".
Lavezzi: 'Accettiamo la sconfitta con serenità'
Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Accettiamo la sconfitta con l'Inter con serenità . Nei primi venti minuti abbiamo avuto troppa paura, ma poi abbiamo messo in difficoltà i nerazzurri per tutta la partita. L'ammonizione di Rosetti L'arbitro ha deciso di ammonirmi, ma io non volevo simulare. Stavo correndo e sono caduto.
Non sto trovando maggiori difficoltà rispetto all'anno scorso. Io voglio dare sempre il massimo. Perche' vado a prendermi il pallone a centrocampo Io gioco per la squadra. So che dovrei segnare qualche gol in piu'. Due Lavezzi Sarebbe meglio, cosi' uno porta la palla e l'altro segna. Grazie per i complimenti, anche se sono dispiaciuto per la sconfitta. Il gol E' stato uno scambio positivo con Zalayeta. Ora pensiamo a tornare a vincere, a partire dal prossimo match in casa con il Siena".
Marino: 'Dall'arbitro Rosetti mi aspetto di più'
Pierpaolo Marino, d.g. del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Non è Rosetti il motivo della sconfitta del Napoli. Siamo venuti a Milano a giocarcela alla pari con l'Inter. Abbiamo pagato un inizio troppo timoroso, poi siamo cresciuti e non abbiamo visto un rullo compressore che ci ha travolto.
Rosetti e' uno degli arbitri più bravi, se non il piu' bravo: sono abituato a pretendere prestazioni nettamente migliori da lui. Ha invertito alcuni falli nel momento clou. Soprattutto nei minuti finali, ha spento la nostra rivalsa. Potevamo fare bene anche i primi 30 minuti. Insieme all'Udinese siamo la squadra piu' giovane del campionato. Sono grato ai nostri calciatori che sono cresciuti tantissimo. Non mi e' sembrato di vedere un Napoli in crisi, altrimenti perdevamo 4-0. Novembre non e' stato un mese bellissimo dal punto di vista dei risultati. La gara con il Siena Puntiamo all'Uefa, per cui ora in questo doppio turno casalingo possiamo e dobbiamo migliorare. Lavezzi Non ha simulato. Si puo' giudicare l'impatto, ma non voleva cascare. Zalayeta E' stato bravo".
Zalayeta mi ha sorpreso..
Mi è piaciuto molto, insieme a Rinaudo, Mannini e Pazienza, anche se quest'ultimo è stato un pò troppo falloso..!
Si infatti, nel secondo tempo il Napoli meritava di piu, almeno il gol del pareggio..
Nel primo tempo invece, il Napoli se le cavata.. per come ha giocato l'Inter, il Napoli non meritava nemmeno il gol in quel brutto primo tempo..! :